Subito catturato dal capitano borbonico Trentacapilli, fu rinchiuso in carcere e dopo un processo sommario, condannato a morte.
Trentacapilli
Ebbe il tempo di scrivere un'ultima lettera alla moglie Carolina e ai suoi figli.
Eccola
Cara Carolina del mio cuore,
l’ora fatale è arrivata, morirò con l’ultimo dei supplizi, fra un’ora tu non avrai più marito e inostri figli non avranno più padre. Ricordatevi di me e tenetemi sempre nella vostra memoria.
Muoio innocente e la vita mi è tolta da una sentenza ingiusta.
Addio mio Achille; Addio mia Letizia. Addio mio Luciano; Addio mia Luisa.
Mostratevi degni di me; vi lascio in una terra e in reame pieno di miei nemici; mostratevi superiori alle avversità e ricordatevi di non credervi più di quanto siete, pensando a ciò che siete stati.
Addio, vi benedico. Non maledite mai la mia memoria; ricordatevi che il più grande dolore che provo nel mio supplizio è di morire lontano dai miei figli, da mia moglie e di non avere nessun amico che possa chiudermi gli occhi.
Addio, mia Carolina, addio figli miei; ricevete la benedizione eterna, le mie calde lacrime ed i miei ultimi baci.
Addio, Addio. Non dimenticate il vostro infelice padre!
Gioacchino Murat