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L'ultima lettera di Gioacchino Murat

Creato il 02 dicembre 2011 da Aquila1769
E' il 13 ottobre del 1815, solo cinque giorni prima, Gioacchino Murat era sbarcato nei pressi di Pizzo Calabro illudendosi di poter riprendere il suo Regno.
L'ultima lettera di Gioacchino Murat
Subito catturato dal capitano borbonico Trentacapilli, fu rinchiuso in carcere e dopo un processo sommario, condannato a morte.

L'ultima lettera di Gioacchino Murat

Trentacapilli


Ebbe il tempo di scrivere un'ultima lettera alla moglie Carolina e ai suoi figli.
Eccola
Cara Carolina del mio cuore,


l’ora fatale è arrivata, morirò con l’ultimo dei supplizi, fra un’ora tu non avrai più marito e inostri figli non avranno più pa­dre. Ricordatevi di me e tenetemi sempre nella vostra memoria.
Muoio innocente e la vita mi è tolta da una sentenza ingiu­sta.
Addio mio Achille; Addio mia Letizia. Addio mio Luciano; Addio mia Luisa.
Mostratevi degni di me; vi lascio in una terra e in reame pie­no di miei nemici; mostratevi superiori alle avversità e ricorda­tevi di non credervi più di quanto siete, pensando a ciò che sie­te stati.
Addio, vi benedico. Non maledite mai la mia memoria; ri­cordatevi che il più grande dolore che provo nel mio supplizio è di morire lontano dai miei figli, da mia moglie e di non avere nessun amico che possa chiudermi gli occhi.
Addio, mia Carolina, addio figli miei; ricevete la benedizio­ne eterna, le mie calde lacrime ed i miei ultimi baci.
Addio, Addio. Non dimenticate il vostro infelice padre!

Gioacchino Murat

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