Magazine Attualità

>>L’ultima parola famosa: “schizzinosi”

Creato il 24 ottobre 2012 da Felice Monda

>>L’ultima parola famosa: “schizzinosi”>L’ultima parola famosa: “schizzinosi”" title=">>L’ultima parola famosa: “schizzinosi”" />

Silvia Deaglio, la figlia del ministro Elsa Fornero, insegna nell’ateneo dei genitori e guida una formazione finanziata dalla Sanpaolo di cui la madre era vicepresidente.

Ebbene il ministro Fornero ed altri hanno definito gli studenti italiani “sfigati”, “bamboccioni” e ultime parole del ministro “schizzinosi” perchè desiderano “il posto ideale” e non si “accontentano”o non “prendono” ciò che la società gli “offre”.

Certo che ci vuole una “bella faccia tosta” a chiamare gli italiani “schizzinosi” se si pensa alla carriera brillante della figlia del ministro Fornero.

Della figlia della Fornero si può solo parlare e criticare invece se parliamo del caso Mastella e dei suoi “familiari”, caso di non molto tempo fa o di tanti altri casi finiti sui giornali allora vediamo chiaramente che i “trattamenti particolari” riservati “a persone di famiglia” rappresentano spesso la normalità e la consuetudine.

I casi sopra citati del figlio di Bossi e dei familiari di Mastella come tanti altri casi finiti sulle pagine dei giornali testimoniano il nepotismo presente in Italia: nepotismo che va ad affiancarsi al clientelismo e a favoritismi vari.

Ritornando al ministro Fornero si parla tanto della violenza degli studenti che la contestano: però i giornali e i media non parlano mai della “violenza” di pratiche come il clientelismo e il nepotismo.

La violenza è solo quella delle manifestazioni di piazza, dei flashmob dei dissidenti e di tanto altro: la violenza “perpetrata” da tanti politici non è violenza e spesso sembra che rimanga anche “impunita”.

Inoltre parole come sfigati e bamboccioni o ancora schizzinosi “offendono” e aumentano la rabbia e il dissenso di tanti italiani che già soffrono i “costi” della crisi economica e della crescente disoccupazione: bisognerebbe evitare “certe” parole in un momento particolare come questo che stiamo vivendo.


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog