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L’ultimo affronto precario: lavorare gratis

Creato il 12 aprile 2013 da Propostalavoro @propostalavoro

Lultimo affronto precario: lavorare gratisLa notizia avrebbe dell'incredibile, se non fosse che, ormai, l'Italia è il "Paese delle Meraviglie della Precarietà". Ed appare ancora più grave perchè, nel fattaccio, sono coinvolti, prevalentemente, degli enti pubblici. In teoria, infatti, lo Stato dovrebbe essere sempre in prima linea nella tutela dei diritti di tutti, lavoratori compresi.

E invece no, perchè l'Inarsind, il sindacato nazionale degli ingegneri e degli architetti liberi professionisti, lancia un preoccupante allarme: sono sempre di più gli enti locali che richiedono prestazioni di lavoro professionali a titolo gratuito, in barba al dettato dell'articolo 36 della Costituzione Italiana ("il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro…"). In parole povere: caro ingegnere o architetto fai il lavoro, ma non aspettarti di essere pagato.

Neanche a dirlo, poi, sono i giovani neo professionisti le prime vittime di questo sistema perverso, data la crisi economica e occupazionale, che spingono i più disperati ad accettare anche di lavorare gratis, pur di avere qualche esperienza in più, da aggiungere al proprio curriculum.

Purtroppo, il fenomeno non è nuovo: già in passato, l'Inarsind aveva protestato contro questa prassi scorretta, tanto che era dovuta intervenire la stessa Autorità di Vigilanza per i lavori pubblici a ribadire che, gli incarichi pubblici, per lavori riguardanti architettura ed ingegneria, non possono essere a titolo gratuito. Eppure, vuoi per la crisi, vuoi per il Patto di Stabilità e per la Spending Review, le amministrazioni locali – a corto di soldi – fanno orecchie da mercante.

Il caso più eclatante riguarda il progetto del nuovo stadio di Pisa. L'Associazione Geosport, cui è affidato il lavoro, ha aperto, lo scorso gennaio, le selezioni per un corso di formazione a pagamento per geometri (300 posti al prezzo di 600 euro ciascuno), durante il quale gli studenti dovranno partecipare ai lavori di costruzione della struttura. Il massimo: pagare per lavorare o come dice il proverbio "cornuti e mazziati".

Per combattere questa piaga, il sindacato ha deciso di aprire una pagina facebook, l'Osservatorio sulla regolarità dell'attribuzione degli incarichi per progetti di opere pubbliche, con cui raccogliere le testimonianze dirette di liberi professionisti e le segnalazioni di bandi pubblici "incriminati". Le segnalazioni possono anche essere inviate via mail all'indirizzo [email protected].

Danilo


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