L'ultimo blocco

Creato il 30 dicembre 2011 da Alesan
Si comincia ad invecchiare quando l'età impedisce di poter sognare di essere l'uomo che servirà l'assist decisivo al proprio attaccante preferito. O colui che può lanciare in meta il runningback del cuore piazzando il blocco della vita. O essere il tizio con mente, mani e metronomo giusti per una palla infilata sotto canestro nel momento chiave della vita. Quando la sirena suona e il tuo quarto d'ora di gloria arriva per  svanire in un secondo. Quando tutto rimane un sogno. Poi arriva l'età in cui non lo puoi più nemmeno sognare quelquarto d'ora a meno di non possedere una macchina del tempo o trovare il modo di incontrare dimensioni parallele. L'innocenza finisce quando il resto muore. La gioventù finisce quando l'innocenza non c'è più. Quindi cosa dovremmo aspetterci dal "buon anno" di turno? Dovremmo stare qua a esprimere speranze e a farci tanti auguri? Ce li faremo, eccome se ce li faremo. Attraverseremo la notte aspettando quel lampo di amore che ci porterà a dare baci e pacche sulle spalle e a scrivere sms o inviare messaggi sulle chat del Capodanno 2.0. E lo faremo mandando a fare in culo l'anno che se ne va consapevoli che 365 giorni fa ero lo stesso e che tra 365 sarà la stessa cosa. Cambieranno solo i metodi di comunicazione.
A volte odio il mio pragmatismo. Mi impedisce di sognare l'impossibile. Mi ferma nel momento in cui vorrei credere che toccare il cielo non è così difficile. Mi limita nell'attimo in cui vorrei piazzare il blocco della vita. Piazzarlo sul 2011 e far entrare nel "buco" il 2012 con le 80 yard nelle gambe che scattano veloci e leggono i movimenti e corrono fino in fondo. Al tempo stesso tutto questo non mi impedisce di sperare. Di credere nella nostra idiozia che non può essere eterna. Mi fa salire la rabbia per quello che vedo e non riescio a smettere di lamentarmi e protestare. Il 2012 ci porterà verso la fine del calendario della vita. Non posso perdere un secondo di più. Dovrò riempire queste pagine di ciò che è stato e di ciò che avrei voluto che fosse. Raccontare storie e non solo realtà. Vivere mondi e non solo disegnare. Ascoltare e non solo parlare. Credere e non solo pensare.
Il bello è esserci. Comunque vada, comunque la pensiate: il bello è essere qua ed è inutile raccontarsela. A servire assist, creare blocchi, sognare un'impresa. Credere nella gente e nella possibilità di farcela. Di vedere qualcosa di meglio. Non è il sogno che cambia la nostra vita, è la vita che cambia i nostri sogni. Senza fermarci. Senza smettere di mandare a fare in culo l'anno vecchio e sentirci migliori per quello che verrà anche se così non sarà. Fino all'impresa.. in una no huddle offense che ti toglie fiato ed energie e ti fa maledire il mondo tutto ad ogni centimetro percorso con addosso la tua armatura. Con la meta che si avvicina. Con l'idea che si schiarisce. Con la voglia di farcela. Con la fortuna di esserci. 
Fino all'ultimo blocco. Fino in fondo.
PS: mi piace pensare che leggendo questo post vi metterete ad ascoltare "Crime as forgiven by" degli Against Me! (aka Crime EP) E' anche così che nascono certe parole.

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