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La trama (con parole mie): Joe Hallenbeck è un fallito, o almeno così gli piace definirsi. Detective privato dedito ad alcool, sigarette ed incarichi di ripiego, con un matrimonio traballante ed un futuro incerto, viene coinvolto da un collega in un incarico che prevede la protezione di una spogliarellista destinata ad una brutta fine, fidanzata di un ex talento del football professionistico caduto in disgrazia per affari di droga e scommesse, Jimmy Dix.Quando la ragazza viene uccisa, i due uomini si trovano loro malgrado alleati alla ricerca dei colpevoli di un intricata vicenda che vede coinvolti il proprietario degli Stallions di Los Angeles, un politico di spicco, criminali incalliti ed un giro losco che prevede corruzione ed omicidi a profusione.Peccato che i cattivi di turno non abbiano davvero idea di essersi messi contro una squadra di outsiders di razza pronta a fare un gran culo a tutti loro, dal primo all'ultimo.E senza sconti.
Se non suonasse macabro o comunque in qualche modo fuori luogo, direi che la morte ha portato parecchio bene a Tony Scott, almeno per quanto riguarda casa Ford.Da sempre considerato, al Saloon, solo ed esclusivamente come il fratellino sfigato di Ridley pronto di tanto in tanto a regalare la trashata giusta da godersi quelle decine di volte senza mai annoiarsi, negli ultimi tempi il suddetto ha di fatto assunto le dimensioni del regista di culto proprio nell'ambito del mondo delle tamarrate, regalandomi perle che avevo colpevolmente ignorato o permettendomi di rispolverare gioiellini come Top gun o questo incredibile L'ultimo boy scout.Visto l'ultima volta qualcosa come una ventina d'anni fa nel pieno del periodo di videoregistrazione compulsiva di mio fratello - che, lo ricordo bene, passava al setaccio le guide tv sottolineando almeno una decina di titoli al giorno programmando il timer in modo da non perdersene uno che fosse uno - e dunque clamorosamente dimenticato, questo supercult del larger than life è tornato prepotentemente a farsi sentire nella sua versione in bluray senza aver perso un briciolo dello smalto che aveva anche ai tempi del nastro: costruito come una sorta di gemellino del terzo capitolo della saga di Die hard firmato John McTiernan - anche se sarebbe più opportuno affermare il contrario, considerato l'anticipo dell'opera di Scott rispetto a quella dell'autore di Predator - ed altrettanto divertente, L'ultimo boy scout potrebbe definirsi senza alcuna fatica come uno degli emblemi dei film a tematica "amicizia virile", come se non bastasse in grado di traghettare nel pieno degli anni novanta lo spirito guascone e casinaro manifesto di tutta la saga di John McClane, personaggio al quale il detective Hallenbeck - che credo abbia stabilito il record assoluto di sigarette fumate in un film - deve sicuramente ben più di qualcosa.Scritto, tra gli altri, dallo stesso Shane Black creatore di Arma letale - altro supercult che passerà a breve da queste parti -, questo clamoroso divertissement regala spasso garantito, un ritmo perfetto, un cast all'interno del quale spiccano attori ed attrici divenuti famosi soltanto anni dopo - Halle Berry su tutti, ma anche il Kim Coates di Sons of anarchy, protagonista di una delle sequenze più esilaranti del film e dello scambio con Bruce Willis legato al "toccami un'altra volta e ti uccido" che, prometto, non dimenticherò mai più - ed un continuo botta e risposta tra i due protagonisti da fare invidia agli scambi letterari di Hap e Leonard e di Walt Kowalski con il suo barbiere in Gran Torino.Ovviamente il tutto senza contare sequenze d'azione pazzesche, sparatorie, esplosioni, scazzottate in grande stile, un'apertura ed un finale nel pieno di uno stadio di football davvero di grande effetto, e l'elemento destabilizzante fornito dalla figlia di Hallenbeck, che dal padre pare avere ereditato l'ironia graffiante, la faccia tosta ed un coraggio davvero niente male per un'adolescente ancora alle prese con l'apparecchio per i denti.Un cocktail, dunque, riuscito alla grande e senza ombra di dubbio uno dei film meglio riusciti di Tony Scott, talento che ormai ritengo sempre più cristallino del panorama sguaiato e casinaro del Cinema sopra le righe: non nascondo anche di aver provato una certa malinconia per tempi che si fanno sempre più lontani e prodotti che, ora, paiono essere fuori portata per quasi tutti i giovani registi che approcciano il genere con un piglio da saccenti che starebbe bene giusto al killer Milo, che Hallenbeck e Jimmy Dix non fanno giustamente altro che prendere per il culo.E chi può biasimarli, del resto!?
MrFord
"I've got my saddleon my horse.He's called....T-t-t-t-t-triggerof course.I wanna be a cowboy
and you can be my cowgirl
I wanna be a cowboy
and you can be my cowgirl
I wanna be a cowboy."Boys don't cry - "I wanna be a cowboy" -
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