Disponibile dal 12 gennaio 2016
È la sera della cena di gala, il momento clou della crociera sulla nave dei sogni, un immenso castello moderno che solca le onde celebrando il dominio dell’uomo sull’acqua. I cinque ristoranti e i tredici bar sono tirati a lucido, il teatro, il cinema, il casinò attendono gli ospiti, i mille membri di varie nazionalità dell’equipaggio sono pronti a esaudire ogni desiderio. In comune con il Titanic però la Concordia ha solo lo sfarzo, perché la sua sicurezza è totale, affidata all’esperienza del comandante e alle macchine. È grazie alle macchine che la nave è viva. Senza di loro, quattromila persone andrebbero alla deriva. All’improvviso, l’acqua tracima dalla piscina per poi rientrarvi, quasi un avvertimento dell’elemento che l’uomo si illude di imbrigliare. Gli armadi si spalancano, i tavoli vacillano, gli ascensori impazziscono. Quando anche le luci si spengono e della nave rimane la sagoma cupa sullo sfondo più buio del cielo, dall’Isola del Giglio qualcuno coglie la tragedia, mentre a bordo comincia la notte più lunga. La notte del panico, delle speranze spezzate, delle vite intrecciate, dei codardi e degli eroi. Eroi come Russel Rebello, cameriere indiano, tanto fiero del suo lavoro che il suo bambino nella lontana India ha disegnato la nave chiamandola Russel II. Russel sa qual è il suo dovere: salvare i “suoi” ospiti. Attraverso i suoi occhi rivivono i divertimenti, gli svaghi e le storie di alcuni dei passeggeri imbarcati senza sapere che quel viaggio sarebbe stato il bivio della loro esistenza: la Bambina, i Fidanzati Francesi, i Ragazzi Americani, la Ballerina. Ed è sempre Russel a ricostruire in una sequenza mozzafiato le convulse ore dopo lo schianto. Perché lui è rimasto fino all’ultimo respiro della nave, è lui il vero capitano. Ed è solo lui, l’ultimo ad aver abbandonato la Concordia, che può narrarne finalmente l’epopea.
Luca Crippa, dopo aver compiuto studi di filosofia e teologia, ha lavorato come editor e oggi è consulente editoriale. Maurizio Onnis è un consulente editoriale, ha viaggiato nei paesi in via di sviluppo e studiato antropologia e storia delle culture. Insieme hanno pubblicato con successo Il fotografo di Auschwitz e L’archivista (con la collaborazione di Hedy Epstein), entrambi tradotti in diversi paesi.