L'Ultimo fantasma della moda

Creato il 29 gennaio 2012 da Ilbicchierediverso

L’Ultimo fantasma della moda di Domenico Rea (Edizioni Leonardo) racconta la reminescenza esistenziale dell’autore legata allo stile classico, alla “moda” con i suoi trascorsi sociali e ai “vecchi tempi” che non torneranno più.

Un testo che non spaventa per la mole di pagine e che è molto accattivante per la cover che ripropone il dipinto Homme au balcon di Gustave Caillebotte (artista e uomo che su cui vi consigliamo di approfondire) ma che lascia l’amaro in bocca. C’è da dire che gli anni pesano su questa pubblicazione del 1992 e che tutte le vicissitudini che l’eleganza maschile in parte è riuscita a superare non vengono quindi menzionate per ragioni cronologiche.

Una lancia spezzata per quel gusto acre che resta perché ci troviamo di fronte a questa atmosfera fortemente antichizzata, relegata a uno stile di scrittura un po’ troppo retrò, marcatamente passato e sembra di leggere (e non ce ne voglia il bravissimo Rea) i borbottii di un vecchio parente. Un po’ sconnessi (si salta dalla camicia a Pulcinella, si parla di eleganza maschile e femminile, di scarpe e Lord Brummell), un po’ ripetitivi, un po’ forzati e forse, troppo regionali (Napoli sembra essere l’unico termine di paragone per un concetto così universale di “ricerca del bello perduto”, sembra che i natali dello scrittore abbiamo inciso in maniera eccessiva, pur essendo questo un libro personale e soggettivo).

Peccato, perché creando un ordine editoriale più coerente e suggerendo una ventata di freschezza nella narrazione (o un'altra chiave o registro stilistico) avremmo avuto tra le mani un piccolo capolavoro da custodire gelosamente visto che l’anima di questo libro è nobile, ricorda l’Italia che fu, i prodigi di un abito ben portato, i sacrifici che si facevano per avere un guardaroba di gusto, facendo da sapiente maestro anche grazie agli aneddoti snocciolati tra le pagine. Si legge fino alla fine, si vorrebbe qualche approfondimento in più ma ...

Resta tutto un po’ opaco, sgranato, sfocato e questo fantasma che romanticamente esce allo scoperto sul finire della lettura sembra possedere tutto il libro, rendendolo a sua volta uno spirito inquieto e invisibile.

Buona scelta

IBD

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