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TRAMA Pietro fa cornetti di notte e di giorno sogna di fare l'attore, è innamorato di un ragazzo che non vede da due anni e l'unico suo appoggio è una non-cugina, nonché coinquilina, dalla vita sentimentale travagliata.
Un giorno Pietro si traferisce in una grande casa abitata da misteriose presenze...
RECENSIONE
Dopo il successo commerciale di Mine vaganti Ozpetek avrebbe potuto proseguire con una pellicola simile e invece ha preferito confrontarsi con atmosfere che mai aveva approcciato prima e di questo occorre dargli atto. Infatti nella prima parte del film Ozpetek ci porta in una casa infestata e prova a procurarci qualche sussulto: in realtà la commedia prende subito il sopravvento, anche se i toni sono trattenuti. Insomma non è un film che faccia ridere come Mine Vaganti, ma nemmeno piangere come Le fate ignoranti, piuttosto è un titolo che va ad aggiungersi a film minori, più rischiosi e sfortunati come Cuore Sacro o Un giorno perfetto Il problema maggiore del film è una sceneggiatura che ci tratteggia personaggi e situazioni sbrigati frettolosamente, senza mai sapere che direzione voglia prendere la storia: fatto che, alla fine, in questo caso diventa perfino un pregio, considerato il deludentissimo finale.
In questa storia di spettri l'unico vero spettro è quello di Almodovar, ma anche questo non è per forza un difetto. Elio Germano è bravo, ma sulle sue spalle grava tutto il film siccome nessun altro personaggio (e sono molti) riesca a suscitare interesse nello spettatore, vuoi perché liquidato frettolosamente (il ragazzo che lo soccorre in tram) vuoi perché inutile alla trama (Platinette o il travestito orefice) o semplicemente privo di fascino, come lo sono tutti i fantasmi e questo forse è l’aspetto più grave.
Una storia di fantasmi che non ispiri curiosità o suspense suona come un’occasione sprecata: ma del resto anche lo stesso protagonista non sembra aver alcun interesse nei suoi coinquilini e nella loro vicenda. Una vicenda che si rivela anche tragica, ma gli stessi fantasmi ridono quando la scoprono, come a dire: “beh tutto qui?”.
E questa è la stessa domanda che si pone lo spettatore, dispiaciuto anche perché il personaggio di Elio Germano è davvero simpatico e interessante, e avremmo voluto saperne di più Così come avremmo voluto sapere di più sulle attività della badessa interpreta da Mauro Coruzzi/Platinette e avremmo voluto conoscere meglio le ragioni della perfida Livia Morosini, interpretata dall’89enne Anna Proclemer che tra l’altro esordì proprio come attrice teatrale a Roma durante la guerra.
Se vi interessano i film di case infestate ambientati a Roma vi consiglio di recuperare un film di Pietrangeli del lontano 1961, Fantasmi a Roma, che vanta effetti speciali che tutt’ora non sfigurano e dei simpaticissimi fantasmi interpretati da Mastroianni, Gassman e Milo.
VOTO: 6-
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