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Cara amici di cui oggi traete i primi conti , la vs polica e ben lontana da aristortele e da come io la pensi , la vs politica è diventata una merce da vendere e le varie aziende, centro-destra e centro-sinistra, riempiono di vantaggi il proprio prodotto tentando di convincere i consumatori/elettori ad acquistarlo. L’acquisto del vs prodotto politico rispetto ad un altro contempla sicuramente una parte di razionalità ma c’è anche una forte parte di emozionalità, determinata dalla storia politica del nostro Paese che comunque è stata sempre polarizzata fra bianchi e rossi, fra comunisti e democristiani, fra clericali e mangiatori di bambini, fra Peppone e Don Camillo, e, per quanto siano cambiati i tempi, questa spinta ideologica non è mai del tutto scomparsa. Un prodotto politico che io venderei e quello costruito su pochi e semplici elementi concettuali quali la novità, la coerenza e il legittimo diritto dei Pentonesi che vengono dal basso, dei lavoratori, di prendere il potere, di decidere del proprio destino , una politica che avviene anche attraverso i mezzi di dibattiti e confronti , ma soprattutto attraverso le azioni, perché la politica comunica facendo, la politica è un prodotto che esiste nel momento in cui si fa, è come il cinema, del cui prodotto si prende coscienza nel momento in cui si forma davanti agli occhi di chi lo guarda, ovvero il POPOLO PENTONESE E da un cretino come me che di politica non ne capisce.
Quindi io parlo di politica , di comunicazione sulla politica e non di comunicazione politica. La vs politica , la politica pentonese e la comunicazione sulla politica è mancante.
Se si va ad analizzare il vs livello segnaletico si scopre che i politici pentonesi di entrambe le parti anche civici , entrano in contraddizione relativamente a ciò che fanno e a ciò che esprimono; i segnali che mandano sono completamente contrastanti con quelli che hanno mandato il giorno precedente e con quelli che manderanno il giorno successivo. A cosa può servire ancora ribadire, ancora rivelare o svelare ciò che è palese agli occhi di tutti? Può ancora essere utile l'esercizio di “copia/incolla” della quotidiana denuncia di quanto accade, degli autori e delle loro motivazioni solo se ancora si ritiene che vi siano soggetti che necessitano di essere svegliati dal loro sonno della consapevolezza. Ma sono sempre più persuaso che coloro che ancora non si sono svegliati è, semplicemente, perché non hanno voluto, e proseguono il loro assurdo gioco di preferire una menzogna rassicurante di fronte ad una cruda verità! Non trovo più piacere nell'antipolitica esercitata da chi di politica non ha mai conosciuto il senso, esercitata da coloro che fino a ieri hanno lasciato deleghe in bianco, esercitata da coloro che confondono la politica con la partitica. Non mi stimola il dover prendere quotidianamente atto di quanto già conosco, dello sfrontato atteggiamento di chi per i propri interessi di partito e/o personali, si nasconde dietro alla retorica di un politiche se privo di ogni presupposto ed argomentazione. Neanche più trovo irritazione di fronte alla improbabile verità di chi ha, messo alle strette, il coraggio di dire che non sapeva. La Critica è uno strumento fondamentale per l'analisi, ma non può rimanere l'unico atto. Si arriva al momento – ed a mio parere questo è ormai giunto – che si deve passare ad una fase propositiva, si deve avere il coraggio e la responsabilità di andare oltre e di produrre organiche soluzioni.Spetta a me, a tutte le persone di pensiero, a tutte le persone che hanno conservato i residui di una visione politica e del suo senso, di compiere lo sforzo di costruzione di nuovi percorsi, dobbiamo cogliere in senso diverso e con presupposti diversi l'occasione di rifondare il senso sociale del nostro vivere. Spetta a noi, quindi, riaffermare la primazia della politica, riaffermarne i sensi ed i contenuti, riaffermare i presupposti fondativi della politica sulla base dei quali diventa possibile quella necessaria dialettica e confronto finalizzato alla ricerca della migliore soluzione.
I percorsi possono essere vari, ma i principi dai quali diventa perentorio dover partire e rifocalizzare, il diritto della persona come elemento nodale e sostanziale di ogni pensare ed agire nell'ambito della società, agire e pensare che trova nell'azione dialettica e di confronto politico, il piano sostanziale di elaborazione e progettazione.
E' sulla valutazione di quanto sommariamente espresso che questo vuole porsi come un appello a coloro che DICONO DI CAPIRE DI POLITICA che, fuori da idealismi ed appartenenze, sentono la responsabilità di cittadine e cittadini di difendere ed affermare ciò che garantisce il diritto, ovvero la sovranità dei popoli.
Il caldo di questa notte è stato tremendo il sogno POLITICO ALL’IMPROVVISO SVANISCE mi sveglio completamente sudato. Per fortuna è solo un LUNGO SOGNO…..
Con affetto Rosario Rubino .
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