Rimanendo all’iconografia mitologica, nella Punizione di Marsia, uno dei suoi ultimi capolavori eseguito negli anni ’70, quella che l’onnipresente Vasari, dopo aver visitato l’atelier del maestro, aveva definito in modo velatamente dispregiativo pittura di macchia, le cui origini la critica fa risalire alla Crocifissione di Ancona del 1558, venne portata alle estreme conseguenze, con esiti che fanno pensare al proto-espressionismo di Ensor. Il termine usato da Vasari, macchia, tanto caro alla pittura del tardo ottocento, deriva dal completo abbandono del disegno e dalla stesura del colore a colpi di pennello viscerali, anche con le dita, creando un effetto di disfacimento della forma e sviluppando il colore in senso materico. Un processo che non risparmia i soggetti religiosi, anche se con esiti meno radicali, come testimoniato dalla Deposizione del 1559, dall’Annunciazione dei primi anni ’60, dall’Incoronazione di spine degli anni ’70 e dall’estremo capolavoro della Pietà, pensato per il proprio sepolcro in Santa Maria Gloriosa dei Frari e come ex-voto di protezione contro l’infuriare della peste. Proprio l’epidemia sarà la causa della morte del vecchio maestro nel 1576, poco tempo dopo aver causato la morte del figlio Orazio, lasciando incompiuto il dipinto che verrà ultimato dall’ex allievo Palma il Giovane.
Ma la rivoluzione dell’ultimo Tiziano non si fermò allo sviluppo del colore e della forma in senso espressionistico, come testimonia il complesso e inedito simbolismo dell’Allegoria della prudenza, dipinta nella seconda metà degli anni ’60. Un artista, dunque, che di fronte all’assalto delle nuove generazioni, allo sconforto nel non aver trovato seguaci in grado di mettersi sulla sua strada, al disincanto amaro nei confronti della vita e dei sereni ideali del Rinascimento, non ripiega sulla maniera, non imita i nuovi, ma assorbe tutti gli stimoli e si reinventa uno stile che disorienta i contemporanei, in primis Vasari ma anche il sodale Pietro Aretino, ma che viene recepito dai grandi geni dei secoli a venire, da Velasquez a Rubens, da Rembrandt a Goya, da Gericault a Delacroix, fino agli Impressionisti, alla Scapigliatura italiana e agli Espressionisti.