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L’Umbria con il primato nazionale sulla povertà.

Creato il 27 novembre 2012 da Goodmorningumbria @goodmrnngumbria

La vittoria di Renzi alle primarie in Umbria (Bersani 6490 voti, Renzi 6763 voti) si traduce in una bocciatura per tutta la politica regionale. Il sindaco di Firenze ha infatti ottenuto in Umbria la maggioranza dei consensi, nonostante la campagna elettorale sia stata portata avanti da molti politici regionali a favore di Pierluigi Bersani. Il segnale è chiaro: la politica regionale ha bisogno di cambiamenti tangibili, che riescano ad avvicinarsi alle esigenze di un popolo quanto mai insoddisfatto. E’ quanto ha sempre sostenuto con forza l’Ugl Umbria. Le riforme sino ad ora fatte hanno più il sapore di cambiamenti di facciata, ma in concreto tutto è rimasto esattamente uguale. Ogni aspetto della vita politica regionale umbra, comprese le recenti vicende che hanno interessato Umbria Mobilità, la riforma sanitaria, il voler mantenere a tutti i costi “le poltrone politiche” delle due provincie, le inesistenti iniziative a favore degli studenti e delle famiglie, la mancanza di progetti per rilanciare il settore industriale che sta colpendo le più grandi aziende della regione, si sono ripercosse sulle elezioni primarie del centrosinistra.

Non è bastata neanche la campagna elettorale a favore di Bersani portata avanti dal Governatore Catiuscia Marini. L’elettorato umbro ha affermato chiaramente che vuole il cambiamento, bocciando giunta e vertici regionali in maniera inequivocabile. Il Segretario dell’Ugl Umbria Enzo Gaudiosi afferma che è necessario un intervento serio e tempestivo, una risposta alla sfiducia della gente deve essere attuando politiche per aiutare le famiglie che non riescono ad arrivare a fine mese, in una regione dove l’incidenza della povertà è in continuo aumento anche tra le famiglie italiane registrando aumento dal 4,9% del 2011 ad un 8,9% di quest’anno, avendo conquistato così il primato nazionale per l’aumento in percentuale sulla povertà. Stanziare fondi regionali per gli aiuti alle famiglie è una priorità, essere concretamente al fianco dei lavoratori è un segno di responsabilità magari con lo stesso impegno che tutti i politici locali stanno mettendo per contrastare la riduzione delle provincie.

 



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