Un treno della Ferrovia centrale umbra (Fcu) e’ uscito dai binari questa mattina alle 6,30 in localita’ Montecastelli, nel comune di Citta’ di Castello. Sulla carrozza c’erano circa 15 persone, tutti avrebbero subito traumi ma non ci sarebbero feriti gravi.
Riceviamo e pubblichiamo
Luciano Della Vecchia
Non siamo certo in presenza di eventi naturali eccezionali, ma l’Umbria sta letteralmente franando e sono sufficienti un po’ di giorni di pioggia per devastare un territorio che non si riesce più né a monitorare adeguatamente, né, tanto meno, a sottoporre alla necessaria cura e manutenzione.
L’ultimo e più grave episodio è di questa mattina con la frana di Montecastelli di Umbertide che ha causato il deragliamento del treno della FCU, in cui sono rimasti feriti almeno una venticinquina di pendolari e dove ci poteva scappare anche il morto, se non una carneficina. Siamo in presenza di uno stillicidio ormai quotidiano di eventi franosi che si sono succeduti nel solo lasso di pochi mesi, in tutto il territorio regionale: da Casaglia a Gualdo Tadino, da Valfabbrica a San Marco, da Foligno a Nocera Umbra, si registrano situazioni nel ternano ed oggi il caso di Umbertide, in un quadro che, anche a occhio, si rivela fragilissimo e destinato di qui a poco a peggiorare e a compromettere ulteriormente la stabilità dell’assetto idrogeologico del fu cuore verde d’Italia.
Senza voler drammatizzare, la situazione è effettivamente grave e non può essere sottaciuta. Servono interventi urgenti e coordinati. Proponiamo che la Regione si faccia carico della convocazione di un tavolo straordinario di intervento con le Province e tutti i Comuni, per dare vita ad una task force congiunta per il monitoraggio e la verifica delle situazioni più a rischio e per la predisposizione di un piano di azioni di salvaguardia del territorio e l’individuazione delle risorse necessarie a realizzarlo, prima, per l’appunto, che ci scappi anche il morto e si piangano le solite lacrime di coccodrillo.
Sappiamo bene, molto meglio di chi fino ad oggi ha sostenuto entusiasticamente ed ha spalleggiato le politiche di austerità del governo Berlusconi prima e di quello Monti ancora adesso, che molti dei problemi attuali sono dovuti alla progressiva impossibilità degli Enti ad intervenire e ad investire risorse per la manutenzione del territorio in ragione dei folli vincoli del Patto di stabilità. Proprio per questo, consideriamo che un pezzo importante e molto urgente dell’agenda politica da sviluppare nelle prossime settimane e su cui tutti dovrebbero convergere e si dovrebbero impegnare è quello che riguarda lo sblocco di risorse in favore di un intervento straordinario di cura e di ripristino del territorio, abbandonando per sempre la retorica e gli sperperi delle grandi opere che devastano a loro volta l’ambiente e la politica dell’assalto ai beni comuni, della cementificazione e delle urbanizzazioni selvagge che procurano altre ferite all’assetto idrogeologico del Paese e della nostra regione.
In questo contesto, diventa dunque e altrettanto necessario che i parlamentari dell’Umbria si applichino di più e senza più tergiversare a sostenere nelle rispettive Camere di appartenenza la battaglia per il rovesciamento delle politiche di austerità e per l’addolcimento dei vincoli del Patto di stabilità, almeno per quanto riguarda la necessità di sbloccare quelle risorse che Regioni, Province e Comuni hanno il dovere di utilizzare per evitare la frana del Paese, nel senso letterale del termine. Almeno questo, se proprio non è possibile o non si sentono in grado di pretendere dal governo un trasferimento straordinario di soldi per rispondere a quella che si sta rivelando come una vera, propria e quotidiana emergenza.
Il segretario regionale PRC Umbria
Luciano Della Vecchia