Da vicino hai occhi che fanno paura, siamo brutti e disordinati come alieni adolescenziali dagli occhi lustrati. Per fortuna c’è il corpo muscolare, ti tocco il seno mi tocchi le spalle. Mi dici che non mi lavo il giusto, che dovrei smetterla di pensare ai miei progetti e pensare di più alle lenzuola, che è ora di cambiarle che sono uno stagno con gli insetti attorno. Ti dico che non è nemmeno colpa nostra, che è colpa della casa, questa casa di acqua, delle tazze appena lavate che ci versiamo dentro il latte, del cibo per gatti, del sudore sulle pareti, delle finte verande condominiali. L’unica cosa che brilla qui è la scia delle lumache al mattino. Ti ho pensata stanotte che sono tornato solo a casa, ho pensato ai nostri baci alcalini, ferrosi, a certe penetrazioni dolorose, al sesso dei cani. A quando eclissavamo con i nostri baci tutte le luci della questura – Niente altro al di fuori dello stato –
- La nota biografica: Marco Inguscio nasce nel mese di Maggio. Nel 2009 pubblica un prosimetro con la casa editrice Besa dal titolo Storie Minime. Partecipa a concorsi di vario livello, con risultati buoni e non. Nel 2011 viene scelto per uno corso di scrittura ed editor della RaiEri. Viene nuovamente selezionato per il corso avanzato. Nel Dicembre 2012 partecipa con una personale sezione di prose brevi all’antologia di Poesia Contemporanea “HO TUTTO IN TESTA MA NON RIESCO A DIRLO” della casa editrice Bel-Ami. Attualmente lavora ad una seconda pubblicazione.