Il 7 marzo scorso il Quaderno di Geopolitica “Non solo gas. Le relazioni economiche tra Italia e Russia” è stato presentato presso il Ministero dello Sviluppo Economico (vedi). Dopo quello di Pietro Celi, pubblichiamo il testo dell’intervento di Zhanybek Imanaliyev, Consigliere per gli Affari politici dell’Ambasciata della Repubblica del Kazakhstan.
Egregi partecipanti,
prima di tutto, vorrei ringraziare il dott. Tiberio Graziani, Presidente dell’IsAG, e il sig. Dmitrij Štodin, Incaricato d’Affari dell’Ambasciata della Federazione Russa, per l’invito a partecipare a questo evento così importante. Vorrei anche salutare i rappresentanti del Ministero dello Sviluppo Economico dott. Pietro Celi, Direttore generale per le Politiche di internazionalizzazione, e l’amb. Mario Cospito, Consigliere diplomatico.
Cogliendo l’occasione vorrei anche salutare i miei colleghi del corpo diplomatico e tutti i partecipanti presenti all’evento di oggi.
Come tema della tavola rotonda è stato scelto “I rapporti economici tra Italia e Russia”. Tuttavia credo che ai partecipanti sarebbe interessante considerare la questione da una prospettiva più ampia, precisamente dalla posizione delle relazioni dell’Italia con lo Spazio Economico Comune, i cui partecipanti attivi oltre alla Russia sono il Kazakhstan e la Bielorussia. Il Kazakhstan è uno dei partecipanti chiave nei processi di integrazione in Eurasia. Già nel 1994, il nostro Presidente Nursultan Nazarbayev ha iniziato a creare l’istituzione della nuova associazione di integrazione nello spazio della Comunità degli Stati Indipendenti – Unione Eurasiatica di Stati.
Oggi, questa idea è diventata una realtà. Dall’anno scorso ha iniziato a lavorare appieno lo Spazio Economico Comune, creato da Kazakhstan, Bielorussia e Russia.
Si è creato uno spazio economico comune da Brest a Vladivostok e all’Asia Centrale. Gli imprenditori hanno l’opportunità di lavorare su un piano di parità in ogni Stato dello Spazio Economico Comune e la parità di accesso alle infrastrutture in ciascuno dei tre Stati. Si stanno realizzando i meccanismi di coordinamento della politica economica dei tre paesi e per unificare la legislazione. Lo Spazio Economico Comune diventerà una base solida per la transizione a un livello superiore di integrazione – l’Unione Economica Eurasiatica. Ad esempio, oggi per gli affari esiste la possibilità di sdoganare la merce immediatamente per tutti e tre gli Stati. Vuol dire che gli imprenditori non devono sdoganare qualcosa in Bielorussia, qualcos’altro in Kazakhstan o in Russia, ma potranno scegliere un punto dove sarà più confortevole e meglio farlo, dopodichè la successiva spedizione della merce andrà in tutti e tre gli Stati membri. A mio parere, questo è particolarmente utile per le piccole e medie imprese che vogliono lavorare con i paesi membri dello Spazio Economico Comune.
Di conseguenza, oggi le nostre potenzialità si sono rafforzate notevolmente. Il PIL combinato dei tre paesi è di circa 2 trilioni di dollari, il potenziale industriale è stimato in 600 miliardi di dollari, il volume della produzione dei prodotti dell’agricoltura è pari a 112 miliardi di dollari. Abbiamo le frontiere e le dogane comuni nei paesi dello Spazio Economico Comune, abbiamo creato un mercato con più di 170 milioni di consumatori. Questo garantisce la libera circolazione dei capitali, delle merci e di manodopera in tutta l’Eurasia. Insomma, passo dopo passo, diventiamo più vicini all’Europa e i nostri mercati stanno diventando più accessibili ai nostri partner europei ed in particolar modo ai partner italiani.
Nel dicembre dell’anno scorso, il Presidente Nursultan Nazarbayev ha indirizzato un Messaggio alla nazione: “Strategia del Kazakhstan 2050 – Nuova direzione politica dello Stato realizzato”. Questo documento programmatico è il Piano Strategico per lo sviluppo del Kazakhstan per i prossimi decenni. La Strategia “Kazakhstan-2050″, a mio parere, apre una nuova epoca del nostro paese e pone le basi per lo sviluppo sostenibile e la partecipazione attiva del Kazakhstan nelle relazioni internazionali nel XXI secolo. Secondo questo documento, l’integrazione eurasiatica è una delle priorità del Kazakhstan nei prossimi decenni. In particolare si sottolinea che rafforzeremo l’Unione Doganale e lo Spazio Economico Comune. Il nostro obiettivo più prossimo è la creazione dell’Unione Economica Eurasiatica. Inoltre dichiariamo che tutti i problemi nel quadro dell’integrazione eurasiatica saranno risolti solo con il metodo del consenso. Integrazione eurasiatica: questo è il nostro vantaggio strategico sulle sfide globali della terza rivoluzione industriale. Abbiamo intenzione di dare una spinta comune per i nuovi obiettivi tecnologici. Allo stesso tempo, il Kazakhstan, la Russia e la Bielorussia rimangono paesi indipendenti con i propri interessi nazionali. In generale, vorrei sottolineare che noi ci stiamo integrando non per l’integrazione. Ci unifichiamo non solo per avere regole identiche, ma per avere vantaggi economici.
A conclusione del mio intervento vorrei sottolineare che la nuova realtà economica creata dai nostri tre paesi sull’ampio territorio dell’Eurasia è chiamata non solo ad aumentare la nostra competitività sul mercato mondiale.
Principalmente, per una cooperazione di successo reciprocamente vantaggiosa, i grandi vantaggi sono per i nostri partner stranieri, in particolare per gli imprenditori italiani che vogliano lavorare nel nostro mercato ampio e comune.
Grazie per la vostra attenzione!