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L'Unirenzità e le sue "Scintille" d'idiozia. Sempre peggio...

Creato il 18 agosto 2015 da Tafanus

...qualcuno potrebbe spiegarmi dove si ride????

20150818

da

Unirenzità

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La Satira Vera (quella di Fortebraccio)

Fortebraccio
UN GRANDE PSICOLOGO - Intervistato dal «Geniale» di Montanelli, il democristiano Oscar Luigi Scalfaro, vicepresidente della Camera, un uomo la cui frivolezza è proverbiale, e al cui confronto il vescovo Lefèbvre pare Brigitte Bardot, ha detto che
bisogna far finire al più presto l'astensione dei comunisti, che è molto pericolosa, nella misura in cui risulta e risulterà sempre più condizionante. In quello che l'on. Scalfaro chiama "il suo gioco", il nostro partito «potrà giovarsi,  fra l'altro, del datto che occupa per la prima volta alcune presidenze di commissioni, e soprattutto la presidenza della Camera, dove siede con astuzia Pietro Ingrao».
«Con astuzia», dove «astuzia», qui, sta peggiorativamente a significare «furbizia». Si tratta di un apprezzamento talmente originale e inedito, che non riusciamo a passarlo sotto silenzio. Se c'è un comunista al mondo (macché comunista, addirittura un esemplare della specie umana) al quale non si possa applicare l'attributo di furbo, costui è Ingrao. Gli sono sconosciuti il gioco, la facilità e persino la disinvoltura. Egli è timido fino alla scontrosità, sensibile fino alla durezza, per difesa, e non crediamo che in tutta la sua vita abbia mai fatto qualche cosa per piacere, per rendersi gradito. Nulla, per onestà e scrupolo inntellettuali, deve essergli riuscito senza fatica, e se non operasse che lui al mondo, non crediamo che ci divertiremmo molto, ma certo non avremmo mai occasione di pronunciare la parola «ruffiano», che d'altronde non esisterebbe. Se i gomiti servissero soltanto per farsi avanti, Ingrao avrebbe potuto benissimo nascerne privo.
Orbene, sapete che cosa ha saputo dire quel gigantesco psicologo dell'on. Scalfaro nella sua intervista? Che il presidente della Camera, bonaccione come abbiamo provato a descriverlo, lo «corteggia» (lui, sì, Scalfaro), per facilitare il PCI a impadronirsi sempre più del potere. Infatti, secondo l'intervistato, Ingrao si dimostra molto cortese con Scalfaro, e presta viva attenzione alle proposte che questo ullimo espone in sede d'ufficio di presidenza. Quale diabolica a opera di seduzione. Ma l'on. Scalfaro non ci casca, e nota anz,i testualmente, con rara acutezza: «Ma i comunisti sono comunisti anche quando dormono in pigiama». Ecco quella che Benjamin Constant avrebbe forse chiamato "suggestion vètimentaire". I comunisti restano comunisti inche in pigiama, quegli ostinati: è una regola disumana. Mentre i democristiani sono più alla mano, con loro si vive meglio. "Papà - dice scandalizzato il ragazzo al genitore consigliere nazionale DC - hai prinunciato una bestemmia".

"Si, caro, ma mi ero già tolto il gilé".
Fortebraccio - 9 settembre 1976

Unita

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