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L'Unirenzità e Renzubblica continuano nella campagna di demolizione di Marino

Creato il 07 ottobre 2015 da Tafanus

Oggi l'Unirenzità prosegue nella sua campagna di matrice renzina contro Ignazio Marino. Il foglietto di D'Angelis, fondato da Matteo Gramsci (ma le tirerà, 5.000 copie? l'ho chiesto alla segreteria del giornale, ma per ora non ho avuto risposte...), fiancheggiato da Renzubblica, fa lo "sgub". Uno sgub enorme.

Dunque, le due testate gemelle hanno smascherato il delinquente Ignazio Marino: nell'autunno del 2013, costui avrebbe fatto due cene al ristorante, a Roma: una da 120 euri, e l'altra da ben 150 euri. Non è ben accertata e/o documentata la natura istituzionale di queste due cene. Questo lo "strillo" in home-page de l'Unirenzità online:

L'Unirenzità e Renzubblica continuano nella campagna di demolizione di Marino

Questi i fatti nudi e crudi. Che - se accertati - sarebbero di una gravità estrema, avendo comportato un danno erariale di ben

L'Unirenzità e Renzubblica continuano nella campagna di demolizione di Marino

270 euro complessivi. E davanti a danni di simile entità, c'è ancora qualcuno che insiste nel voler conoscere i costi della "settimana bianca" del renzino e della sua famigliola con (ab)uso di un Falcon di Stato, o il costo della marchetta "US Open" con aereo di stato. E c'è persino qualcuno che stigmatizza l'acquisto di un "aereo blu" per Renzi... In fondo, si tratterebbe solo di un Airbus 350 modificato, dal costo di soli 170 milioni di euro...

E mentre Renzi e i suoi "giornalai" scatenano la guerra nucleare sulle due cene di Marino, ecco che salta fuori che la Corte dei Conti (non Civati, Bersani e Cuperlo) ha pesantemente censurato la gestione dei conti del Comune di Firenze gestito da Renzi... Questa la notizia:


L'Unirenzità e Renzubblica continuano nella campagna di demolizione di Marino

La notiziola (che a noi, antirenziani a tutto tondo, sembra più grave dello sul sgub delle due cene) è riportata da un articolo di Davide Vecchi "Fatto", in settembre. Prendiamo fior da fiore:

[...] Il Comune di Firenze è costretto ancora una volta a ricevere i rilievi della Corte dei conti. Per il quarto anno consecutivo. L'intera gestione firmata Matteo Renzi. Ma questa volta ai giudici contabili non sono bastate le rassicurazioni di Palazzo Vecchio e non è stato sufficiente neanche l'intervento riparatore della giunta di Dario Nardella, che si è visto costretto a rimediare alla pesante eredità ricevuta. Per i giudici contabili rimangono "gravi irregolarità" che generano "oltre all'inosservanza dei principi contabili di attendibilità, veridicità e integrità del bilancio, anche violazioni in merito alla gestione dei flussi di cassa e alla loro verificabilità". Per questo la Corte, il 31 luglio come già il 22 maggio, ha recapitato a Palazzo Vecchio un'ordinanza con cui invita l'ente "ad adottare entro 60 giorni i provvedimenti idonei a rimuovere le irregolarità e a ripristinare gli equilibri di bilancio" (Traduzione: a ripianare i danni).

[...] Dopo aver faticosamente chiuso la discussione sulla Finanziaria, Nardella ha ammesso: "Sappiamo solo che c'è uno sbilancio di 50 milioni di euro, dobbiamo trovare 50 milioni". Aggiungendo sconsolato: "Ci stiamo lavorando anche in questi giorni di ferie". Non è servito. Non secondo i giudici contabili che a fine luglio hanno contestato alcuni punti al sindaco seppure prendendo atto che l'erede ha risolto qualche falla lasciata dal predecessore.

Il primo riguarda "la gestione di cassa nel triennio 2011-2013" che "ha evidenziato l'impiego di fondi aventi specifica destinazione per spese di parte corrente, non ricostituiti al termine dell'esercizio". In pratica, come tutti i Comuni, anche quello di Firenze ha delle "riserve" che devono essere usate per specifiche necessità. La legge prevede una sorta di deroga e quindi permette di utilizzarli per altre spese ma a condizione che poi quelle riserve vengano ricostituite. Renzi se n'è dimenticato. La cifra? 45.888.216 euro [...]

Altro capitolo dolente: la "presenza consistente di residui attivi vetusti". Si tratta di crediti che ogni ente spera di recuperare prima o poi: multe, tasse e così via. Crediti che trascorsi alcuni anni devono essere trasformati in inesigibili. I "residui attivi vetusti" di Palazzo Vecchio per la Corte sono troppi e troppi vecchi: risalgono a prima del 2009. Quindi vanno riconteggiati perché "la loro elevata incidenza percentuale comporta un potenziale rischio per la tenuta degli equilibri di bilancio negli esercizi successivi" [...]

Ebbene si... avete letto bene. Renzi (il sindaco Scavolini, il più amato dagli italiani) si è "dimenticato" di mettere ordine in un conticino da 45.888.216 euri, pari a 339.913 cene di Marino. Quisquilie, pinzellacchere.

Ma ormai è chiaro a molti (tranne che a l'Unirenzità e a Renzubblica: per Renzi l'etica sull'uso dei soldi pubblici è una cosa che agli altri si applica, ma per Renzi si interpreta. Ad libitum.

E nel mentre il mondo si interroga sulle due cene da rapina di Ignazio Marino (sempre che non si accerti che abbiano avuto veramente fini istituzionali) a Genova il GIP ha negato l'archiviazione dell'indagine per bancarotta fraudolenta a carico del papi di Renzi... Per i dettagli, aprire l'articolo del Corriere cliccando sul nasino di Renzi...


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...e adesso fermiamoci un atttimo, e attendiamo intrepidi le obiezioni dei "ninomastri" di tutto il mondo, che ci chiederanno: "...ma che bisogno c'è..."


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