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l'Unità, e il nuovo fallimento prossimo venturo - Una storia poco edificante di Coe-Renzi

Creato il 12 marzo 2016 da Tafanus

l'Unità, e il nuovo fallimento prossimo venturo - Una storia poco edificante di Coe-Renzi

Storia a puntate della morte de l'Unità, della nascita de l'Unirenzità, e del Renzino che prima si vanta della "rinascita" come potrebbe fare una levatrice di successo, che prima si vanta dell'esito del parto, ma quando il bambino muore dice che lei non c'entra niente... Si sa... lo storytelling renzino prevede solo success-stories a lieto fine, che questa volta non ci sarà... Il Bambino Renzino è appena nato, e - come prevedìbile - è già in stato di coma vegetativo...

1° Agosto 2014 - Muore ufficialmente, dopo quasi un secolo di storia gloriosa, l'Unità (il "giornale dei contadini e dei lavoratori" fondato da Antonio Gramsci nel 1924) "Fine della corsa. Dopo tre mesi di lotta, ci sono riusciti: hanno ucciso l'Unità". Non usa mezze parole il Comunicato di Redazione dell'Unità dopo che i liquidatori di nuova iniziativa Editoriale spa, società editrice del quotidiano fondato da Antonio Gramsci nel 1924, a seguito dell'assemblea dei soci di oggi hanno comunicato che il giornale sospenderà le pubblicazioni dal 1 agosto prossimo (fonte. repubblica.it) 29 Giugno 2015 - Arriva l'annuncio che l'Unità rinasce sotto forma di "Unirenzità. Un osceno tazebao dedicato all'esaltazione continua delle gesta del Capo. Sergio Staino, il vignettista che ha perso la memoria e la dignità, sogna cuoricini. L'annunciatore di Tele Frignano sull'Arno rivendica i suoi meriti (e quindi il suo interesse?) "...Riportare il quotidiano in edicola era un mio impegno personale, oggi è una promessa mantenuta'', ha spiegato il premier Matteo Renzi in una lettera inviata agli iscritti al Pd. Per il segretario del partito Democratico l'Unità deve essere ''uno spazio di libertà, di confronto, di discussione. Che ci aiuti a raccontare l'Italia bella, quella che non si arrende, quella dei tantissimi circoli che fanno iniziative di livello, quella del volontariato e dell'associazionismo. L'Unità che vuol bene all'Italia..." Il nuovo direttore è Erasmo D'Angelis [...], che ha appena lasciato l'incarico di coordinatore di #italiasicura, la struttura di missione di Palazzo Chigi contro il dissesto idrogeologico. ''E' un monumento dell'informazione nazionale - afferma D'Angelis - che mancava agli italiani e alla sinistra. Ci nutriamo sempre più di scoramenti e raccontiamo poco l'Italia che ce la sta facendo, c'è un governo che sta attuando le riforme attese da decenni'' Dunque, il nuovo Direttore non si interesserà più del dissesto idrogeologico dell'Italia, ma della negazione del dissesto dell'Italia nel suo complesso. Finalmente anche noi abbiamo la nostra Pravda. Tutto il Giglio magico (dal tesoriere Bonifazi a Luca Lotti, sono entusiasti, e già ci indicano le "magnifiche sorti e progressive del nuovo "giornale"):
l'Unità, e il nuovo fallimento prossimo venturo - Una storia poco edificante di Coe-Renzi

--------------------------------------------------------------------------------------------- Resta il tema dei giornalisti che non sono riusciti a trovare posto nella nuova redazione: ora sono entrati 29 giornalisti e 4 poligrafici "ai quali già da domani si aggiungeranno altri 2 poligrafici e altri 2 nell'arco dei prossimi sei mesi" spiega l'amministratore delegato de L'Unità Srl, Guido Stefanelli. Inoltre nei prossimi 18 mesi, a seconda dei risultati, è prevista un'espansione del numero dei giornalisti sempre attingendo ai redattori de L'Unità ancora non reintegrati. Secondo lo stesso Stefanelli il numero di copie minimo che l'Unità si prefigge di vedere è di 20mila al giorno per assicurare il pareggio di bilancio. "#BentornataUnità", commenta su Twitter il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Luca Lotti:
l'Unità, e il nuovo fallimento prossimo venturo - Una storia poco edificante di Coe-Renzi

Ma passano pochi mesi, e quei noiosi del , in splendida solitudine, iniziano a tempestare l'Unirenzità con noiose domande sul perchè il giornale - che una volta, quando era DAVVERO un giornale, era stato SEMPRE certificato dall'ADS (Istituto per l'Accertamento della Diffusione), sia stato rimosso dall'ADS. Chiediamo a raffica notizie alla direzione, alle redazioni, ma non otteniamo risposte. Lo sapevamo, ma volevamo solo provarlo. Il post del Tafanus linkato all'inizio di questo paragrafo è solo un esempio del nostro modo poco politically correct di rompere i coglioni...

Chiediamo insistentemente notizie sulla diffusione, perchè "fonti solitamente bene informate ci dicono che la diffusione dell'Unirenzità è tristemente e stabilmente attestata ben al disotto delle 10.000 copie, quando la stessa Unirenzità aveva affermato che per arrivare al break-even il giornale avrebbe avuto bisogno di ALMENO 20.000 copie di diffusione giornaliera...

16 Febbraio 2016 - Passano i mesi, arriviamo al mese scorso, e un giornale "non ostile" al renzismo, il Corrierone, pubblica un articolo devastante per l'immagine del serial-twitter di Frignano sull'Arno:

Per il quotidiano un rosso di 2,4 milioni. Dalle sedi pd sul territorio poche richieste di abbonamenti. Il premier chiede chiarezza - ( di Claudio Bozza)

I conti dell'Unità non tornano, Renzi batte i pugni sul tavolo e chiede chiarezza. Lo scorso giugno il giornale fondato da Gramsci è tornato in edicola, ma in meno di un anno sono state accumulate perdite preoccupanti, che agitano l'amministratore delegato Guido Stefanelli e il direttore Erasmo D'Angelis.

Unità srl non ha ancora approvato il primo bilancio, ma secondo quanto appreso da fonti qualificate il giornale perderebbe più di 200 mila euro al mese, che alla fine dell'anno significano un rosso di circa 2,4 milioni. La situazione finanziaria, con il mercato pubblicitario ormai asfittico e lo scarso appeal tra i lettori (in primis quelli storici), è diventata sempre più preoccupante. E nelle settimane scorse la patata bollente è arrivata sulla scrivania del premier e segretario del Pd, che ha chiesto chiarimenti a Francesco Bonifazi (tesoriere del partito) contestandogli di non averlo messo dovutamente al corrente riguardo l'evoluzione dei conti dell'Unità, di cui Renzi segue molto da vicino la fattura grazie allo stretto legame con il direttore D'Angelis.

Il giornale è per l'80% di proprietà del gruppo Stefanelli-Pessina, solida realtà da 400 milioni di fatturato tra immobiliare e acque minerali e che per la rinascita dell'Unità ha già investito diversi milioni. Il 19,05% è invece di proprietà di Eyu, fondazione che fa capo al Pd. Ed è qui che entra in gioco il segretario, che dopo l'impegno profuso per riportare in edicola il foglio gramsciano (...gramsciano???...) vuole scongiurare scivoloni politici e finanziari, coordinando un importante intervento economico che consenta di chiudere il primo bilancio riducendo i danni, anche grazie ad un sempre più probabile aumento di capitale.

[...] Il segretario puntava a ricostruire la rete di radicamento del partito anche grazie alla nuova Unità grazie e ad una precisa intuizione: un circolo, un abbonamento. E visto che, in Italia, i circoli del Pd sono oltre settemila, la riuscita di questo piano avrebbe garantito un bacino di copie sicuro. Di quegli abbonamenti, nonostante gli appelli ai circoli, ne sono arrivati molto pochi.

Nel frattempo si sono accumulati i costi delle circa 60 mila copie stampate ogni giorno, voce chiave di spesa oltre a quella dei 30 giornalisti (dimezzati rispetto a prima). Il segretario del Pd non sembra però aver gradito la fredda reazione dei circoli, e secondo quanto filtra dal Nazareno avrebbe congelato circa un milione e mezzo di euro che il partito nazionale avrebbe incassato (e dovuto redistribuire alle sezioni locali) grazie a due per mille, tesseramento e cene di finanziamento, escluse quelle destinate a contribuire alla Fondazione Open, braccio operativo dell'attività politica dei renziani. E quel milione e mezzo, adesso, potrebbe essere dirottato per tamponare le falle dei conti dell'Unità.

...Renzi, Bonifazi... fateci capire...voci attendibili dicono che le diffusione del giornale è inferiore alla metà delle 20.000 copie necessarie per raggiungere il break-even-point; e voi stampate 60.000 copie??? per farne cosa, carta da cesso??? Ma vi hanno informati che il finanziamento ai giornali di partito rapportati non alla diffusione ma al numero di copie stampate è una follia terminata da un pezzo??? NdR

Questa arriva puntuale come la cometa... Dopo aver brigato per far rinascere il cadaverino come suo tazebao personale; dopo aver rivendicato i suoi meriti per aver mantenuto l'impegno a resuscitare il morto; dopo essersi vantato a luglio dell'anno scorso di aver mantenuto "l'impegno personale" e di aver riportato (lui, non altri) il cadavere in vita, oggi che le cose girano all'incontrario il renzino, con un suo abituale capolavoro di coe-renzi, rinnega qualsiasi suo impegno e "merito" passato presente e futuro circa la ri-morte del giornale mai ri-nato... Quando mai!

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Tafanus

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