“L’uomo che dipingeva con i coltelli” – Marco Mazzanti

Creato il 23 giugno 2011 da Temperamente

Ricordate Demetrio dai capelli verdi? Bé, ho ritrovato il suo antenato, la sua bozza, nel primo romanzo del giovane autore romano, Marco Mazzanti.

Dmtrij è un albino cieco dalla nascita. Mattina, sera, rosso, bianco non hanno significato per lui…fino a 16 anni, quando acquista la vista grazie alle cure di un mago.

Siamo diversi anni prima del 1000 tra l’antica Penisola Balcanica e l’Asia Minore. La superstizione non è solo credenza, ma legge di vita, quasi. In molti, perciò, schernivano l’albino, reputandolo figlio del demonio.

Anna, sua sorella, gli insegna a dipingere e Dmtrij, affascinato dalle varie possibilità cromatiche, comincia a chiedersi se l’anima abbia un colore e se questo eserciti una particolare influenza.

Si innamora di una fanciulla; la ritiene diversa dal resto della carne – così definisce tutti gli esseri umani – ma presto lei va via, gettando Dmtrij nello sconforto e nella convinzione che siano tutti uguali e insignificanti, eccetto lui, che è eterno.

Abbandona la città quando più niente lo lega; nel frattempo ha imparato a dipingere con i coltelli e ricorre a questa abilità per assicurarsi da vivere, almeno per un po’. Un tragico evento lo porta ad accantonare arte e coltelli e inizia a lavorare presso un panificio. Nella nuova città il suo destino di intreccia a quello di altri tre personaggi, in un vortice di azioni e reazioni turbolente e irreversibili: la bella Asja, Scile e una donna che cerca vendetta.

Ho dovuto assorbire questo romanzo su di me prima di poterlo recensire, un po’ come i colori su una tela. Ero rimasta un po’ “scossa” dal contorno troppo esplicito di certe scene, eppure sentivo che c’era qualcosa di più. La narrazione è scorrevole, sembra di avere un cantastorie di fronte che racconta solo per te. Stordisce il passaggio di voci tra narratore onnisciente e personaggi.

È un romanzo carnale. Sì, niente di più adeguato di questo attributo. Un romanzo intimo e cromatico, che si tinge di cremisi; sinestetico, in un certo senso, e mi chiedo che ne avrebbe pensato Pasolini.

Susanna Maria de Candia

Marco Mazzanti, L’uomo che dipingeva con i coltelli, Deinotera Editrice, 2008, pp.136, 11 euro.


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :