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L'uomo che parla con le zanzare

Creato il 20 ottobre 2012 da Bernardrieux @pierrebarilli1
L'uomo che parla con le zanzare Bella la storiella dove si racconta che un bel giorno gli uomini della terra dissero all'ozono che è nella ionosfera: <<Ti faremo un buco così!>>
No, ma quella è altra storia, no, no. Stavolta parliamo dell'uomo che parla con le zanzare. Zanzare? Si, con le zanzare...questa estate... insomma, mi è successo un fatto strano.  
Con Ale, sul suo furgone, tornavamo giù da Salso - serata di pizza e partita dell'Italia con la Germania - saranno state  le 22,30, per strada  clacson e bandiere.
Elementari e medie nello stesso banco, con Ale siamo amici da sempre; dopo cento mestieri,  da qualche anno si è messo in proprio; gli piace e il lavoro non gli manca:  traslochi, pulizie e disinfestazioni, a richiesta. 
Sul breve rettilineo appena fuori dal paese, passa, sorpassando,  una  Mini e quello  al volante fa le corna con la mano fuori dal finestrino. Guardo Ale, ci guardiamo perplessi,  lui mi fa: <<A me lo dici? ce l'avrà con te>> e, spingendo sull'acceleratore, quasi sogghignando <<andiamo a chiederglielo>>.
La Mini intanto è filata via, inghiottita dalla curva Micheli poco avanti. Nulla, sembra evaporata. Passiamo Ponte Ghiara a tutta manetta, rallentiamo solo in vista del controllore di velocità piazzato a fianco della Casa cantoniera, ma la Mini non riusciamo a vederla. Improvvisamente eccola, ricompare nel retrovisore, abbagliandoci ci sorpassa e di nuovo dal finestrino spuntano le corna.
Dopo un attimo di sbalordimento, <<ma che caz... da dove arriva questo>>, gli siamo dietro,  poi, poco prima della rotonda per Vaio, la  Mini rallenta, accosta e si ferma; con  un gesto della mano il guidatore ci invita a fare altrettanto.
Sguardo d'intesa con Ale;  lentamente fermiamo il furgone, qualche metro dietro la Mini.
Scendiamo, la persona al volante  della Mini non si muove.  Insomma, per farla breve, gli tocco il braccio fuori dal finestrino, lui guardandomi  mi fa: <<Ma non si vergogna?...  Ha letto la scritta?>> così dicendo scende  dall'auto indicandomi il furgone.
<<No, non ho letto la scritta, ecché sarà mai>>   Ale, al mio fianco, deve aver capito;  mi sibila in un orecchio  <<Vuoi vedere che anche le zanzare nel loro piccolo hanno un protettore>> .
Guardo il furgone. La scritta, in vernice rossa sulle due fiancate del furgone di colore bianco sporco, recita: <<STOP ZANZARE - aderite alla campagna contro la zanzara tigre>>.
Non capisco, <<E allora?>> lo dico girandomi verso il guidatore della Mini, fermo  alle mie spalle qualche metro più indietro. <<Il mio nickname è  Zanza>> la voce mi parla con gli occhi che si fanno piccoli, <<sono su Facebook con una iniziativa contro lo sterminio delle zanzare, mi perdoni per il gesto, ma quando ho visto la scritta non sono riuscito a trattenermi e vi ho fatto le corna, sa, io con le zanzare ci parlo e vorrebbero essere lasciate in pace>>.
Lo guardo sbalordito, lui prosegue << l'estate sta finendo, le sente? quelle rompicoglioni delle cicale continuano a cantare e voi ve la prendete con le zanzare, no, non è giusto>>.
Ale non trattiene una risata e Zanza, l'uomo che parla con le zanzare,  s'incupisce: <<assassini, siete degli assassini, dio vi punirà>> urla tirando calci a furgone. La situazione precipita. Mi sgancio, lascio Ale alle prese con le maledizioni e gli spintoni dell'uomo che parla con le  zanzare. Vaio, lì ad un tiro di schioppo, le luci dell'ospedale rischiarano quell'angolo di orizzonte, in quell'angolo brilla un lampeggiante; chiamo con il cellulare. L'auto dei carabinieri  arriva subito. L'ultima immagine dell'uomo che parla con le zanzare è mentre sale sull'auto dei carabinieri.    Per un attimo si ferma poi, girandosi verso il nulla di una notte senza luna, sorridendo alza la testa salutando con la mano e il nulla sembra rispondergli  riempiendosi  di mille e un ronzio, di zanzare.
(cp)
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