Si deve ascoltare quello che si legge e sentire che la storia abbia una voce. La voce è il timbro, la cifra di un autore
Però, che bella l'intervista che su Repubblica Antonio Gnoli fa a Severino Cesari - un uomo che pochi sanno chi è e cosa faccia, perchè non è uno che semina in giro la sua firma, piuttosto è uno che per contratto lavora dietro le quinte. Un uomo che vive facendo l'editor, più precisamente l'editor della collana Stile Libero di Einaudi.
Faccio un mestiere invisibile, spiega Cesari, nell'intervista che mi piace già dal titolo: Il rabdomante di storie.
Quella di Gnoli non è intervista sulla collana, ma un'intervista all'editor, il professionista che non si vede, appunto, il professionista che deve mettere nel libro qualcosa che viene prima della tecnica e della scelta editoriale.
Difficile dire cosa sia. Probabilmente proprio questa capacità di ascolto. Questo sentire la storia, questo riconoscere la voce dell'autore.
Cos'è un editor? Per me è solo uno che legge e che ascolta ciò che legge. Non ci sono rfegole, discipline da seguire: c'è solo la tua mente che risuona di parole altrui
Bello. Bello e invidiabile.