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La trama (con parole mie): il nascituro Kal-El, figlio di Jor-El del pianeta Krypton, è lanciato dalla madre Lara nello spazio in direzione della Terra proprio mentre il suo mondo natale è sull'orlo del collasso, ed il temibile generale Zod minaccia una guerra civile che dovrebbe portare ad una sorta di selezione molto poco naturale.Trentatre anni dopo, Clark Kent, cresciuto da due contadini del Kansas, vaga tenendo un profilo basso attraverso gli States cercando di aiutare il prossimo spostandosi sempre nel momento in cui i suoi straordinari poteri rischiano di portarlo allo scoperto.Proprio quando, a seguito di un'indagine condotta dalla giornalista Lois Lane all'interno di quella che pare un'astronave aliena, il giovane Clark scopre le sue origini, Zod riemerge dall'abisso in cui era stato esiliato insieme ai suoi uomini per imporsi sulla Terra costruendo, di fatto, un nuovo Krypton.Toccherà al ribattezzato Superman fermarlo.
Per molti anni sono stato un avido lettore di fumetti, e per qualcuno meno uno tra i tanti sceneggiatori pronti a dibattersi nel sottobosco delle produzioni indipendenti per un posto al sole - che non è mai arrivato -.E per molti anni ho sempre preferito gli eroi di casa Marvel a quelli targati DC Comics: troppa la differenza tra i primi - molti dei quali outsiders per definizione - ed i secondi - sgargianti, performanti, potenti -, da una squadra con Spider Man, Devil, Wolverine, gli X-Men, i Vendicatori, Hulk, Thor e chi più ne ha, più ne metta ad un'altra con Flash, Lanterna verde, Freccia verde, Batman - l'unico a salvarsi - e Superman.Ed eccoci al punto focale: ho sempre detestato Superman.
Troppo buono, troppo forte, troppo perfetto per essere davvero un personaggio carismatico ed interessante: tolto il suo destino di orfano strappato al suo mondo d'origine allevato da una coppia di brave persone non più giovani e mai riuscite ad avere un figlio, il resto ha spesso e volentieri rasentato la noia, per il sottoscritto.In fondo, è difficile immedesimarsi in una sorta di semidio quasi impossibilitato a sbagliare.Sul grande schermo, il charachter dell'Uomo d'acciaio è passato dalle rappresentazioni praticamente fiabesche della saga interpretata da Christopher Reeves al pessimo e più recente Superman returns senza mai riuscire davvero a divenire un cult del genere: Zack Snyder, dopo aver affrontato con successo l'esperimento di Watchmen - Capolavoro di Alan Moore e Dave Gibbons -, ritenta cercando di modellare l'ascesa di Supes sulla scia di quello che fu l'inizio di una delle trilogie più entusiasmanti del blockbuster contemporaneo, il Batman targato Christopher Nolan.Le similitudini tra Batman begins e questo Man of steel, infatti, sono molte, prima fra tutte la volontà di raccontare quello che è "l'uomo dietro la maschera", aprendo le porte ad una sorta di "origine" in grado di andare incontro agli appassionati così come agli spettatori occasionali: peccato che Zack Snyder non sia Christopher Nolan almeno quanto Superman non è Batman.Il cast all stars, gli effettoni, le esplosioni e le evoluzioni della macchina da presa, infatti, non riescono a supplire ad una mancanza di carattere di fondo che non permette al film di decollare quanto il regista vorrebbe, quasi assegnando al giovane Kal-El una sorta di aura messianica che potrebbe essere facilmente contestabile e di cattivo gusto perfino per un anticlericale totalmente lontano dalla religione come il sottoscritto.Fortunatamente, però, siamo in ben altri territori rispetto a roba agghiacciante come Sucker punch, e tutto sommato questo L'uomo d'acciaio altro non si rivela altro se non un giocattolone per bambini soprattutto grandi che nel cuore dell'estate traboccano di voglia di distrazione per una serata in sala con gli amici, di quelle che in genere restano impresse non tanto per il film visto, ma per la cornice e la compagnia.I riferimenti sono molti, dal telefilm di Hulk con il suo Bruce Banner peregrino alla saga originale - si notano mescolanze tra il primo ed il secondo capitolo della stessa -, dalla fantascienza classica alle frontiere del Nuovo Millennio di Avatar e del 3D, eppure manca il carattere in grado di differenziare una visione qualsiasi dal titolo che piace sempre ricordare, o rivedere: niente zampata d'autore nel segno del già citato Nolan ma neppure ironia fracassona sulla scia del rinnovato e divertentissimo Marvel-style.Grande, grosso, ciula e balosso, direbbe Julez.Del resto, Superman è proprio così.
MrFord
"I remember how it used to bemaking love to you all night long
I used to take you in my arms
and hold you there until all my strength was gone
I used to be a man of steel
I used to be a man of steel."Meat Loaf - "Man of steel" -
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