Parliamo dello spagnolo Jordi Bernet, classe 1944, conosciuto principalmente per aver lavorato alle serie Torpedo e Chiara di notte. Bernet mantiene per questo Texone un tratto stilizzato che definisce volti, espressioni ed emozioni senza ricorrere all'uso di troppi segni, una matita essenziale con una grande capacità narrativa. A queste caratteristiche si unisce l'amore del disegnatore per il lato più comico e grottesco del fumetto, ecco così apparire qualche viso più tondo, qualche espressione da stereotipo, qualche tipo scalcagnato, in particolare nella sequenza al Maison Rouge nel quale assisteremo a una di quelle risse con i fiocchi e all'esibizione della bellissima Lola Dixieland.
Questa volta il solito (in senso assolutamente positivo) Claudio Nizzi ritaglia a una donna, la bella Lola, un ruolo affatto marginale andando a cucire su misura una sceneggiatura modellata sulle esigenze e i gusti di Bernet. Il risultato è uno dei Texoni più atipici e personali visti finora, il primo tra l'altro a uscire a soli sei mesi dal precedente e non dopo quello che fin ad allora era stato il canonico anno d'attesa.
L'uomo di Atlanta nasce da alcune nefaste conseguenze della guerra civile americana durante la quale lo squadrone del Colonnello Shelby si macchiò delle peggiori atrocità. A pagarne le conseguenze anche i genitori barbaramente trucidati del Tenente confederato Johnny Butler che ad anni di distanza ancora cerca la sua vendetta nei confronti di Shelby. In un momento di grande difficoltà Butler chiede l'aiuto di Tex andando ad esigere un vecchio debito contratto quando anni prima il Tenente salvò la vita del ranger. A fare da tramite tra i due la bella Lola, ballerina di grande fascino nonché donna astuta e pronta a tutto per il suo uomo, ovviamente Butler.
Ancora una volta sembra che il Texone non possa deludere, cosa che mette sempre in ottima disposizione per la lettura successiva.