Dietro l’apparente serioso sipario della terapia aritmetica si agitano fitti fasci di frequenze negative che i più fingono di non vedere e non sapere. La grande maggioranza dei personaggi pubblici con ruoli di potere sono solo maschere che nascondono grandi tiranni e malfattori. Proprio in questi giorni gli studenti
nel loro candore sono scesi in piazza per manifestare contro quei tagli che feriscono più da vicino la loro giovane pelle: tagli alla scuola, caro libri, privatizzazione della scuola pubblica, risanamento dell’edilizia scolastica e che indirettamente chiamano in causa il grande problema del lavoro che non c’è e le famiglie che vivono in affanno. I giovani per definizione sono energici, sono vivi, sono speranzosi, sono pronti a tutto, ma forse, come tanti meno giovani, pian piano dovranno realizzare che non serve a niente; non serve se non c’è nessuno capace di ascoltare la voce di tutti quei cittadini che ogni giorno chiedono onestà, umanità, civiltà, giustizia, lavoro. Stiamo toccando il fondo vantiamo un altissimo numero di ladri, truffatori, imbroglioni, impostori e rapinatori disinvolti in doppio petto che guardano le persone per bene con sprezzo ed altezzosità come se si trattasse di una razza inferiore. Abbiamo distrutto tutto il meglio: il valore della vita, il valore del lavoro, il valore della persona, il valore e il senso della genitorialità cosa stiamo insegnando ai nostri giovani? Però, ad onor del vero in un aspetto siamo migliorati, ovvero nello spazio riservato agli animali i quali hanno acquisito il diritto di entrare nelle spiagge, nei condomini, nelle case e persino nelle camere da letto. Abbiamo distrutto la sana politica intesa come nobile arte di governare un paese. Il Santo Padre con voce accalorata continua a sottolineare l’esigenza di ritrovare una morale, ma chi dovrebbe risanare i grandi mali di questa società in declino? Chi in questo formicaio infettato ha la capacità e il titolo per farlo? Chi possiede ancora un cuore caldo ed una intelligenza accesa al punto di rendersi conto che se non si riparte dal rispetto della persona e l’amore per il lavoro non si andrà mai verso nessun recupero?