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L’uomo è un animale (troppo) sociale

Da Andreachiarelli

PulciniLo sosteneva Aristotele e sembra che in tanti siano d’accordo con lui. Ma forse Aristotele non conosceva ancora i social network, quel groviglio di relazioni virtuali mediate da computer e dispositivi mobili che sembra ormai aver preso il posto dell’agorà dell’ingenuo filosofo greco.

LinkedIn è stato il primo di questi cosi a cui mi sono iscritto un po’ di anni fa, quando ancora nessuno parlava di Facebook. Nel libro delle facce ci sono finito un po’ per caso e ci sono rimasto tanto per tenermi in contatto con persone che prima non bazzicavano nemmeno su Internet e che non sapranno mai cos’è (era) Usenet. Poi seguo un social network per aziende innovative, un po’ per monitorare quello che succede sul mercato locale e provare a prendere al volo qualche opportunità, ma il traffico è veramente basso.

Il totale dei nodi di queste reti sociali si aggira sul centinaio. Ho rifiutato diverse richieste di contatto/amicizia fatte da perfetti sconosciuti ed ho ignorato inviti ad entrare in altri social network. L’ultimo quello di un paio di settimane fa per far parte di Google+.
Perchè non ho accettato? Perchè non ce la faccio a seguire tutto. E perchè non vedo il senso di aderire ad un nuovo social network. E quando uscirà il misterioso Tulalip di Microsoft che faccio, aderisco anche a questo?

Se il nuovo modo di sentirsi sociale è aderire a quanti più social network è possibile, allora non sono un animale sociale.
Se però uscite a prendere un gelato o una birra chiamatemi

:-)


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