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L’uomo lagno

Creato il 04 agosto 2014 da Cannibal Kid
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L’UOMO LAGNOThe Amazing Spider-Man 2 – Il potere di Electro (USA 2014) Titolo originale: The Amazing Spider-Man 2 Regia: Marc Webb Sceneggiatura: Alex Kurtzman, Roberto Orci, Jeff Pinkner Cast: Andrew Garfield, Emma Stone, Jamie Foxx, Dane DeHaan, Colm Feore, Felicity Jones, Sally Field, Paul Giamatti, Embeth Davidtz, Campbell Scott, Marton Csokas, Sarah Gadon, B.J. Novak Genere: superinutile Se ti piace guarda anche: The Amazing Spider-Man e la trilogia di Spider-Man di Sam Raimi
Esiste qualcosa di più odiato dei film sui supereroi, qui su Pensieri Cannibali? Sì, la mia nemesi, il mio blogger rivale Mr. James Ford, ma a parte lui non molto altro. Nonostante la mia avversione nei confronti del genere, da buon supereroe della blogosfera quale mi impegno di essere, continuo in ogni caso a vedere questi filmetti per documentarli ai miei preziosi lettori. Anche perché è un genere di pellicola sempre (inspiegabilmente) popolare e quindi porta visite al sito. Cancellate quest’ultima frase. Lo faccio SOLO per spirito di sacrificio nei vostri confronti, miei adorati lettori.

L’UOMO LAGNO

"Bambino, se un giorno vuoi diventare come me ricorda sempre che
da un grande potere derivano grandi responsabilità."
"Ma guarda che io sono vestito così solo perché i costumi da Batman eran finiti."

Tra i film sui supereroi, i miei preferiti sono quelli che cercano di stare ai margini del genere come Unbreakable, Scott Pilgrim Vs. the World o il primo Kick-Ass, oppure sul piccolo schermo i Misfits dei primi tempi. Tra i superheroes più “commerciali” il mio preferito resta invece Batman, quello che, tra Tim Burton e Christopher Nolan, ha goduto delle trasposizioni più valide a livello cinematografico. Quello che mi sta più simpatico come personaggio è invece Peter Parker. Al contrario di Bruce Wayne o dell’insopportabile Clark Kent che sarebbero dei figaccioni vincenti anche se di professione non si mettessero a salvare il mondo, fondamentalmente lui è un nerd, un loser, uno sfigato. O almeno lo era. Nello Spider-Man di Sam Raimi la calzamaglia rossoblu (forza Genoa o, se preferite, forza Bologna!) era vestita da un nerdissimo Tobey Maguire, mentre nel primo The Amazing Spider-Man Andrew Garfield ne offriva una reinterpretazione geek. Geek, ovvero l’evoluzione un po’ meno sfigata dei nerd. Seth Cohen di The O.C. docet. In questo secondo The Amazing Spider-Man la componente nerdosa o geekkosa che dir si voglia è invece del tutto sparita. Peter Parker ha terminato la scuola in maniera super cool, baciando trionfante alla consegna dei diplomi la zoccoletta più popolare del liceo, la sua Gwen Stacy/Emma Stone che è sempre un bel vedere, sebbene io la preferisca e di parecchio in versione rossa. Nei panni di Spider-Man continua poi a fare il figo a ogni occasione, con la sua suoneria personalizzata e con un umorismo da action hero degno di Schwarzy, o più che altro della sua versione simpsoniana Rainier Wolfcastle. In pratica del Peter Parker loser è rimasto poco o nulla.

L’UOMO LAGNO

"Emma, t'ho salvata dalla statale!"
"Ehm, Spidey caro, veramente io lì mi ci guadagno da vivere."

A ciò aggiungiamo un difetto comune a tutti i suoi colleghi in calzamaglia. Una cosa che non sopporto dei supereroi è il loro costante e onnipresente spirito di sacrificio. Sembra che nella vita non vogliano far altro che morire come dei martiri, salvo poi non morire mai. Vogliono sempre sembrare moralmente superiori a noi poveri cristi. Per carità, lo saranno anche, però sono pure odiosi. Non fa eccezione questo nuovo Peter Parker, anche se…
ATTENZIONE SPOILER …il suo spirito di sacrificio finirà per ritorcersi contro di lui, coinvolgendo la povera Gwen Stacy/Emma Stone in un finale che è la parte migliore del film, visto che sembra evitare il solito banale happy-ending. Essendo questo un blockbusterone commerciale, la conclusione ci regala comunque un segnale di speranza, con una scena patetica ed evitabilissima con tanto di scontro con un ridicolo cattivone interpretato da un irriconoscibile Paul Giamatti. Far finire la pellicola con l’Uomo Ragno trasformato in Uomo Lagno che si strugge per la morte della fidanzata non sarebbe stato meglio? FINE SPOILER
Nonostante Andrew Garfield sia un attore che mi piace qui non è certo usato al suo meglio e, nonostante Peter Parker mi sia sempre stato simpatico, qua non è proprio il massimo della vita. Pazienza, tanto il personaggio più interessante nei film sui supereroi di solito non è il supereroe di turno, quanto il suo supernemico. E chi abbiamo a ricoprire questa parte in The Amazing Spider-Man 2?
Come potete intuire dal sottotitolo italiano, è lui: Electro.
L’UOMO LAGNO

L’UOMO LAGNO

L’UOMO LAGNO

A interpretare Electro c'è Jamie Foxx, uno che per un breve, brevissimo periodo era sembrato il futuro del cinema e dell'intrattenimento mondiali. Gli era riuscita la clamorosa doppietta Collateral + Ray e per quest’ultimo avevo portato a casa persino l’Oscar. Era apprezzato dal grande pubblico, dalla critica, si era messo pure a fare il cantante e aveva raggiunto la prima posizione dei singoli più venduti negli USA con il pezzo “Slow Jamz” realizzato con i rapper Twista e Kanye West.

Una decina d’anni fa Jamie Foxx insomma dominava, poi è abbastanza sparito, e infine il solito Quentin Tarantino gli ha resuscitato la carriera dandogli la parte di Django, rifiutata da quel furbone di Will Smith, che ha preferito girare After Earth. Bella mossa, Willy!
Adesso a Jamie doppia X gli è piovuto addosso pure il ruolo da cattivone in una grande produzione commerciale, peccato che il suo personaggio faccia schifo. Schifo ai livelli del Venom/Topher Grace di Spider-Man 3. A parte il fatto che i motivi per cui a un certo punto passa dal venerare l’uomo ragno a odiarlo sono molto pretestuosi, però il suo Electro era un personaggio che avrebbe meritato un approfondimento maggiore. Sarà che il sottotitolo italiano sembrava indicarlo come grande protagonista del film, ma a un certo punto sparisce, un po’ come Jamie Foxx ha fatto nel corso della sua carriera, per poi ricomparire verso la fine. Solo questa volta senza il contributo di Quentin Tarantino, purtroppo.

L’UOMO LAGNO

"Non è giusto! James Franco non l'avevate mica imbruttito così tanto..."

Il regista del secondo (non troppo) Amazing Uomo Ragno resta invece Marc Webb, uno che all’esordio aveva fatto gridare al miracolo in molti, me compreso, con il freschissimo indie-movie (500) giorni insieme, ma che ormai è stato assorbito dalla macchina hollywoodiana e il suo stile visivo, già quasi del tutto assente nel precedente capitolo, è qui del tutto annientato. Webb sembra più che altro voler ripercorrere le orme della trilogia di Sam Raimi. Peccato che questo secondo capitolo non sia all’altezza di Spider-Man 2, il migliore film sull’Uomo Ragno finora realizzato. Se nel primo tempo il mix tra azione e componente d’amore e d’amicizia (con l’arrivo del BFF di Spidey Harry Osborn interpretato dal valido Dane DeHaan) funziona ancora, nel secondo si scivola nel solito banale tripudio di effetti speciali e combattimenti non molto avvincenti. Come prodotto d’intrattenimento non è nemmeno malaccio, sebbene la durata di questi film sia sempre troppo eccessiva per la mia sopportazione, ma la cosa che emerge con maggiore evidenza è un’altra: l’assoluta inutilità di questa nuova trilogia, realizzata troppo a ridosso della precedente e incapace di dire qualcosa di nuovo o di diverso sul personaggio di Spider-Man. Per vedere il terzo capitolo della serie pare comunque che dovremo aspettare fino al 2018, però di certo non staremo, o almeno io non starò certo, a fremere per l’attesa del ritorno di questo spento Uomo Lagno.

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