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Trama: dopo molti anni di lontananza, Larry Talbot torna al suo paese natale, nel castello dove vive ancora suo padre. Una sera, Larry viene morso da un lupo e lo uccide ma quando arrivano i soccorsi la bestia scompare e al suo posto rimane il cadavere di un uomo. Sospettato di omicidio, Larry comincia a sperimentare anche strani cambiamenti nel suo corpo...
Come si affronta una leggenda cinematografica? Ovvio, con lo sguardo disincantato di chi, a 32 anni, non aveva mai guardato questo caposaldo dell'horror e, pur conoscendo a menadito la storia grazie a remake e quant'altro, è rimasta comunque affascinata da tutto ciò che rendeva grandi i film della Universal. La freschezza de L'uomo lupo, il suo meritato status di capolavoro, diventano perfettamente tangibili dal momento in cui l'occhio, abituato ormai a effetti speciali e computer graphic, lascia che il cuore si affezioni in pochissimi istanti al viso piacente ma in qualche modo segnato di Lon Chaney e si interessi alle sue vicissitudini, nelle quali conta più il non detto, il non visto, quell'aria di mistero che ci fa dubitare fino all'ultimo di tutto ciò che accade di notte nei boschi del villaggio. L'occhio lascia che il cervello pensi ad un film girato la bellezza di settant'anni fa, quando le idee grandiose non erano affidate a pixel e milioni ma alla fantasia degli artigiani, all'abilità degli scenografi e alla perizia degli addetti al montaggio che, assieme a dei grandi caratteristi, riuscivano a dare corpo alle paure del pubblico dell'epoca con pochi dettagli ben piazzati in grado di evocare immagini ben più spaventose di quelle mostrate, entrando in perfetta risonanza con lo spettatore.
La storia di Larry Talbot è il modo in cui lo sceneggiatore Curt Siodmak ha esorcizzato il terrore provato durante l'occupazione dei nazisti in Germania (il lupo è un essere umano normalmente buono che, come i Nazi, all'improvviso si trasforma in bestia e identifica le prossime vittime grazie al simbolo di un pentagramma/stella) ma è anche la storia di un uomo solo, schivo, intelligente ma lontano ormai dai luoghi che lo hanno visto crescere. L'insorgere del Lupo, del lato negativo che tutti noi celiamo, è l'espressione fisica del disagio di una persona in lotta da sempre per le attenzioni del padre, guardato con sospetto dai paesani, innamorato di una donna già promessa a un altro e quindi incapace, già in forma umana, di integrarsi con gli altri. "The way you walked was thorny though no fault of your own, but as the rain enters the soil, the river enters the sea, so tears run to a predestined end": queste sono le parole che la zingara Maleva ripete più di una volta nel corso del film, ad indicare come il tragico cammino di Larry fosse già scritto ed inevitabile a prescindere da quello che lui o chiunque altro, come il padre o Gwen, avessero cercato di fare per impedirlo e questo pensiero porta con sé una tristezza e una profondità che, in qualche modo, travalicano l'ambito ristretto di un prodotto di genere. Il mostro, specchio del disagio profondo dell'individuo, non è mai stato così umano e degno di pietà. Se non avete mai guardato L'uomo lupo evitate le pacchianate americane ed immergetevi in un'epoca in cui il Cinema era davvero una fabbrica di meraviglie con un cuore e un'anima.
Di Bela Lugosi, che interpreta Bela lo zingaro, ho già parlato qui.
George Waggner (vero nome George Waggoner) è il regista della pellicola. Americano, ha diretto film come Il ritorno del kentuckiano e Squalo tonante, entrambi con John Wayne, ed episodi della serie Batman. Anche sceneggiatore, produttore e attore, è morto nel 1984 all’età di 90 anni.
Claude Rains (vero nome William Claude Rains) interpreta John Talbot. Inglese, lo ricordo per film come L'uomo invisibile, L'uomo che vide il futuro, Mr. Smith va a Washington, Casablanca, Il fantasma dell'Opera, Notorius - L'amante perduta, Lawrence D'Arabia e La più grande storia mai raccontata, inoltre ha partecipato alla serie Alfred Hitchcock presenta. E' morto nel 1967 all'età di 77 anni.
Lon Chaney Jr. (vero nome Creighton Tull Chaney) interpreta L'uomo lupo Larry Talbot. Americano, ovviamente figlio di un'altra grande star dell'horror, Lon Chaney, lo ricordo per film come Il terrore di Frankenstein, Frankenstein contro l'uomo lupo, Il figlio di Dracula, Al di là del mistero, La casa degli orrori, Il cervello di Frankenstein, Mezzogiorno di fuoco, Spider Baby e Dracula vs. Frankenstein. E' morto nel 1973 all'età di 67 anni.
Tra gli altri interpreti segnalo la presenza di Ralph Bellamy (il colonnello Montford), che nel capolavoro Rosemary's Baby avrebbe vestito i panni dell'inquietante Dottor Sapirstein. E adesso un paio di curiosità. Nei trailer originali si vede l'uomo lupo combattere contro un orso: effettivamente le scene in questione erano state girate per il film ma l'orso è scappato prima che venissero completate. A li vello di cambiamenti nello script, invece, nell'idea originale Larry non doveva avere nessuna parentela con Sir John, ma avrebbe dovuto essere semplicemente uno sfortunato ingegnere chiamato al castello per aggiustare il telescopio del padrone e destinato poi a finire vittima della maledizione. Infine, i seguiti "diretti" de L'uomo lupo sono Frankenstein contro l'uomo lupo, Al di là del mistero, La casa degli orrori e Il cervello di Frankenstein, tutti con Lon Chaney Jr., mentre il remake ufficiale è il passabile Wolfman. Nel caso L'uomo lupo vi fosse piaciuto recuperatelo (se non altro per il bel Benicio Del Toro) assieme a Wolf - La belva è fuori, Un lupo mannaro americano a Londra, L'ululato e il classicone Dracula. ENJOY!
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