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L'uomo "nuovo" del Mali /Cheick Modibo Diarra / E la pace si fa un po' più vicina

Creato il 19 aprile 2012 da Marianna06

  Cheick_Modibo_Diarra
 

 

Impareremo a conoscerlo presto il nuovo premier di questa fase di transizione politica in Mali.

Mi riferisco a Cheick  Modibo Diarra, il Primo ministro maliano, che affianca attualmente  il Presidente ad interim, Dioncounda Traoré, dopo la fine del golpe militare del 22 marzo scorso.

La nomina di Mobido Diarra è avvenuta il 17 aprile, due giorni fa, e già si parla di lui come di un uomo capace e sul quale sono riposte molte speranze per un ripristino della normalità nel Paese africano.

Si tratta di un astrofisico,che ha studiato ed è vissuto a lungo negli Stati Uniti, dove ha lavorato con la NASA, l’ente spaziale americano.

Politicamente egli aveva dato vita in questi ultimi tempi addirittura ad un suo partito per partecipare alla prossima competizione elettorale per le elezioni presidenziali.

Cosa accadrà adesso,e nei prossimi giorni a venire, non è ancora molto chiaro ma la Chiesa maliana saluta molto positivamente queste scelte politiche nuove anche se resta viva in essa la preoccupazione per quelle che saranno le sorti reali delle popolazioni del nord del Mali.

 Specie per i cristiani ma non solo.

 Anche perché le maggiori difficoltà sono la possibilità di fare arrivare lì i necessari e urgenti rifornimenti di viveri e di medicinali.

Sul fronte politico-diplomatico, invece, le cose paiono andare già da ora abbastanza bene.

Accanto ad una pausa dei combattimenti al nord, nella vicina Mauritania si sono incontrati per un tavolo politico i rappresentanti di Bamako, la capitale maliana, e gli uomini del Mnla, coloro che rivendicano l’Azawad, dove pare che l’ingerenza politica francese non sia stata del tutto estranea grazie ad una probabile e segreta precedente intesa con il popolo dei Tuareg.

E gli stessi gruppi di islamisti, inoltre, si sono dimostrati discretamente favorevoli ad un possibile dialogo con il nuovo governo, purché nelle trattative gli interlocutori siano di confessione e cultura islamica.

Sono tutti piccoli segnali che fanno ben pensare che il Mali non tarderà a ripristinare al suo interno la necessaria stabilità e, con essa, a riprendere il giusto cammino in vista di una adeguata e corretta politica di crescita e di sviluppo per tutta  la sua gente.

  

   A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

 

  


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