Peculiarità e fortuna del film, dal quale sono partiti ben 5 sequel, è data dal fatto che non si tratta del tipico noir torbido. La parte gialla, per intenderci quella dell'indagine, resta comunque molto ben intrigata e sviluppata ma ciò che lo distingue dalla massa di suoi simili è la sua seconda faccia da commedia sofisticata.
Tanti sono i siparietti presenti tra i quali si segnala il finale, con tutti i sospettati convocati in un solo luogo, che definirei frammisto geniale di commedia e giallo alla Poirot. L'inedita coppia di investigatori con cagnolino, i coniugi Charles, sono un vero portento tanto che quando sono presenti in scena non si può non sorridere tra gag, battute e litri d'alcool. Il merito senza dubbio va ai due attori che interpretano la coppia, William Powell e Myrna Loy, affiatatissimi e letteralmente di un'altra classe.
Come già detto anche l'intrigo, che resta comunque l'elemento centrale del film, è di alto profilo, abbastanza complesso e ben architettato... ed essendo di matrice hammettiana non poteva che essere altrimenti. La regia di Van Dyke, che è stato uno dei pionieri del cinema americano avendo cominciato nel periodo in cui il cinema stesso è cominciato (almeno come industria), è in linea con lo stile dell'epoca ma riesce comunque a giostrarsi bene facendo incastrare alla perfezione la doppia natura del film.
In parole spicce questo è un classico imperdibile.
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