L’uomo perde il pelo ma non il vizio…

Da Abattoir

martedì 24 gennaio 2012 di Andrea Ventura

Vignetta di Andrea Ventura. Nonsense tra depilazione e pellicce.

Testo di Alexia Mangano

Immagina …

Sei spaventato, affamato, un vento gelido ti alita sulla pelle.
Un odore pungente ti stordisce i sensi, urina, feci… sangue.
Intorno a te altri uomini e donne si aggirano folli, graffiandosi violentemente gli arti, strappandosi i capelli e picchiando con forza la testa contro… sì, contro le sbarre di una gabbia… Sei in una gabbia, angusta, troppo piccola, troppo affollata.
Il terrore ti divora le viscere, non puoi scappare, puoi solo aspettare e i minuti passano lenti e ogni respiro pesa come un macigno.
Ed è un attimo; li senti, si avvicinano, vi agitate tutti ancora di più; gli altri intorno urlano e tu urli più forte di loro. Ti hanno preso per una gamba e ti stanno trascinando fuori. Respiri la terra mentre continui a gridare senza posa; le narici e la bocca si riempiono di fango, la vista ti si annebbia. Ora non senti neppure più la tua voce, assordato dall’orrore; iniziano a colpirti con spranghe di ferro, la gola si gela e non riesci più persino a pensare. Qualcosa ti preme sulla nuca, ti spezza le ossa e la paura è insostenibile, perdi i sensi, ma dura poco e quando riapri gli occhi sei appeso a testa in giù e… ti stanno togliendo la pelle lentamente, dai piedi su per le gambe, per la schiena … la vedi, riesci ancora a vedere quella lama che ti lacera; vorresti morire, vorresti non sentire, ma non muori e l’inferno arde sul tuo corpo e a un certo punto ti strappano via la pelle in un dolore atroce. Non sei più niente. Nudo e sanguinante vieni gettato in una fossa, in un groviglio di sangue e corpi come te squartati; e patirai a lungo quel tormento prima che la vita voli via da te.

Come ti senti?

Bene, sappi che questo è esattamente quello che subiscono ogni giorno, in Cina, poveri animali innocenti, catturati, segregati, torturati e scempiati fino a essere scuoiati vivi da deplorevoli bipedi che si fregiano del nome di esseri umani, al solo scopo abietto di rubarne le pellicce.
Sono gatti, cani, procioni che sottoposti a queste barbarie “donano” i loro peli per ornare tanto piacevolmente giacche, borse, scarpe e accessori di varia natura.
Quasi tutti dentro il nostro armadio “nascondiamo” un “cadavere”, consciamente o inconsciamente, per ignoranza forse, perché è stato un regalo, perché non ci si siamo mai domandati da dove provenissero quei peli e quando lo abbiamo fatto, per giustificarci, ci siamo raccontati la frottola che quella lì è pelliccia finta.

Oggi imbattersi in capi bordati di pelliccia è piuttosto semplice, sulle bancarelle dei mercati, negli stand dei negozi che vendono abbigliamento a basso costo.
E quasi sempre abbiamo davanti brandelli di pellicce vere che nelle etichette dei capi vengono appellate con fantasiosi nomi quali corsak, murmanski, wildcat, housecat e tanti, tanti altri, al fine di celarne la vera origine.
Coloro che uccidono un animale per prelevarne la pelliccia non badano alle sofferenze arrecate all’animale stesso, ma quello che conta è esclusivamente mantenere in buono stato le pelli. In genere, gli animali vengono uccisi per annegamento, per dissanguamento a seguito di un taglio alla gola o con uno sparo in testa. Purtroppo, lo “scuoiamento a vivo” è molto usato soprattutto nel Sud-Est Asiatico e in Cina1 dove negli ultimi anni si è spostata gran parte della produzione mondiale di pellicce. In questi paesi non vige una vera e propria normativa che regoli queste atrocità e perciò a nulla valgono le proteste delle associazioni animaliste, che pure negli anni Ottanta e Novanta erano riuscite a far calare sensibilmente la domanda di pellicce “vere”, oggi tristemente tornate in auge.
Teniamo conto anche che per fare una pelliccia occorrono diverse pelli, il numero varia a seconda della dimensione dell’animale e può arrivare a prevedere l’utilizzo di un numero impressionante di animali se questi sono di piccole dimensioni.

Quanto può essere crudele e brutale l’uomo? E dire che ci siamo persino evoluti per perdere la nostra di pelliccia e che uomini e donne indistintamente passiamo del tempo a eliminare i residui pelosi dal nostro corpo e poi, come dei primitivi vorremmo ricoprirci col manto di animali la cui unica colpa è quella di averli ancora quei peli.
Non ci sono giustificazioni. È orripilante il solo pensiero.
Quello che dovrebbe avvenire a questo punto è la miracolosa presa di coscienza generale delle atrocità che si celano dietro i nostri bei giubbottini e boicottare così questo mercato schifoso.
Rimane il fatto che se proprio non riusciamo a resistere al “fascino” della pelliccia e a sentirci un po’ cavernicoli basta indossare pellicce sintetiche meno costose e più “umane”.

[1] In Canada lo scuoiamento viene praticato sui cuccioli di foca e su alcune specie di lontra.



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