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L'uomo più solo del pianeta

Creato il 23 agosto 2010 da Zonwu
L'uomo più solo del pianetaImmaginate di essere da soli in piena foresta amazzonica. Esperienza decisamente difficile, soprattutto per chi viene dalla città. Ora immaginate di essere l'ultimo rappresentante di una tribù locale, un sopravvissuto, che da quasi 15 anni vive da solo nella foresta, sopravvivendo alla distruzione del suo habitat e fuggendo da chi cerca di contattarlo.
Non è una storia di fantasia, ma la pura realtà: non se ne conosce il nome, ma si sa che esiste. Negli ultimi 10 anni, da quando è stata rilevata la sua presenza, si è cercato di contattarlo attraverso numerose spedizioni, ottenendo scarsi risultati. Fino a quando, nel 2007, l'area intorno a lui è stata dichiarata off-limits per lo sviluppo economico.
Non è il primo essere umano ad essere solo e ultimo esponente della sua tribù: nel 1853, in California, una donna venne avvistata da un cacciatore su un'isola. La "donna sola di San Nicolas" pare sia vissuta per 18 anni da sola, ultima della sua tribù di nativi americani, e da sola è morta, qualche settimana prima di essere ritrovata.
Quello che rende l'uomo del Brasile unico nel suo genere tuttavia non è la durata del periodo di solitudine, o la sua volontà di non essere trovato. Ma è la risposta del governo brasiliano alla situazione. Il Brasile infatti si trova in un momento sperimentale, e segue la "linea del non contatto" per tutte le tribù (nel mondo sono circa un centinaio) che non hanno ancora visto l'uomo bianco: se desiderano non farsi trovare e non avere contatti, è una loro scelta, e va rispettata.
Lo stesso accade anche per il solitario brasiliano. Le storie su di lui iniziarono a circolare nel 1996, quando venne avvistato un uomo nella foresta. Subito dopo, alcuni agenti del governo specializzati in tribù che vivono in isolamento avvistarono una delle sue capanne, realizzata con foglie di palma.
La ricerca proseguì, ma si era sempre un passo indietro al misterioso individuo, che sembrava essere in costante movimento, in fuga dagli agenti del governo e dai boscaioli. Ad aggiungersi al mistero, all'interno delle sue capanne abbandonate si trova un buco, profondo circa un metro e mezzo e dalla forma rettangolare, che nessuna tribù locale realizza, ed il cui scopo rimane tutt'ora sconosciuto.
Qualche anno dopo, si riuscì a trovarlo. Era un uomo sulla trentina, nudo, armato con un arco. E l'indigeno dimostrò di non gradire: in una delle occasioni di contatto, uno degli agenti si prese una freccia nel petto.
Non giudichiamolo precipitosamente, potrebbe avere le sue ragioni di risentimento contro l'uomo "civilizzato": durante gli inseguimenti, gli agenti del governo trovarono 14 capanne distrutte dai bulldozer, probabilmente appartenute alla tribù dell'uomo misterioso, e distrutte nei primi mesi del 1996.
Il resto delle tribù amazzoniche sembra destinato a subire la stessa sorte: gli Akuntsu, contattati per la prima volta nel 1996, sono ormai ridotti a solo sei membri; il resto della tribù sarebbe stato decimato dalle incursioni dei taglialegna, a furia di colpi di fucile e di motoseghe. Uno dei moltissimi esempi di sterminio di popolazioni indigene per far spazio a autostrade, allevamenti e agricoltura.
Ma l'indigeno solitario sopravvive, e sembra ora avere la sua area protetta di 31 chilometri quadrati. Si nutre di selvaggina che cattura con trappole a buca ed il suo arco. Si nutre anche del miele estratto dagli alveari delle api, spesso collocati all'interno di alberi cavi. E' inoltre in grado di effettuare piccole attività agricole attorno alla sua capanna, come far crescere granturco e manioca.
Pare che conduca una vita spirituale: i segni ritrovati sulla corteccia di alcuni alberi lascerebbero pensare che sia spinto da una profonda credenza religiosa, probabilmente una delle molle psicologiche che gli consentono di sopravvivere in solitudine.
The Most Isolated Man on the Planet

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