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L’uomo senza una storia – 2

Creato il 25 agosto 2011 da Loffio

L’uomo senza una storia – 2

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“La lettura?”

“Proprio la lettura… Beh anche la società a essere onesti”

“Scusi ma proprio non capisco”

La segretaria alzò gli occhi al cielo, fece una piccola pausa, e poi lo fissò dritto negli occhi.

“Scommetto che lei legge molto”

“Beh si… Ma che c’entra?”

“C’entra, c’entra, leggere libri, tanti libri, ci isola dal mondo, ci fa credere che tutto possa diventare una storia, che noi possiamo diventare una storia, ma non è così, ti dicono che potresti essere il prossimo Tyler Durden, e invece sei solo rumore di fondo ”.

“Ma come no, i miei amici… escono la sera, bevono, scattano un sacco di foto con i colori strani, fanno viaggi bellissimi e ne parlano di continuo come vivessero in uno di quei video anni ’80 in cui la gente fa sci acrobatico a ritmo di musica scadente e tutto è così FICO…”

“I suoi amici probabilmente leggono meno di lei, hanno meno sensibilità, chi lo sa… In sostanza credono di vivere in una storia, o forse neppure si pongono il problema… E gli va bene così, è la società, scommetto che non fanno altro che prenderla in giro per questa sua ossessione”.

Sul volto di Tom si formò un’espressione sconsolata mentre annuiva lentamente.

“Non si preoccupi, la verità è che essere così unici da far della propria vita una storia è una delle cose più difficili del mondo, quasi come limitarsi una volta che si è entrati da McDonald.

Prima era molto più semplice, e non parlo del medioevo, parlo anche solo di trent’anni fa. Ma ormai siamo infilati a testa in giù in un barile di catrame con scritto “società digitale”, una società basata sulla visibilità, sul successo, sulla promozione di sé stessi. Siamo tutti connessi, tutti presenti, tutti speciali, col risultato che nessuno lo è, tranne pochi eletti, personaggi veramente carismatici e moderni, persone che nove volte su dieci neppure considerano altro che la propria persona e pochi simili.

E la cosa più brutta è che ci prova, come lei, viene preso per il culo da una società che invece dovrebbe aiutarla, viene considerato uno snob, uno che si sente superiore agli altri senza diritto alcuno, vero?”

“Vero…”

“Ecco, dunque si faccia forza, perché vista l’attuale organizzazione delle informazioni nel mondo, ed i suoi eccessi nella lettura, lei è destinato a rimanere insoddisfatto tutta la vita. Non è speciale, altrimenti la sua vita sarebbe già una storia, in qualche modo”.

“Ma non è possibile! E’ tutte quelle persone che scrivono su internet? Tutti quei blog? Ci riescono loro, perché io no?”

La segretaria fece una faccia tenera, come se stesse guardando un bambino che si scopre i piedi

“Suvvia… Blog, tweet, pagine personali, social forum… Tutti strumenti fatti per farci sentire speciali… E che invece dimostrano che più cose dici su di te, più diventi simile agli altri”

Tom ne aveva abbastanza, si girò di scatto, percorse i quattro metri che lo separavano dall’uscita con passi lunghi e nervosi e uscì sbattendo la porta.

Continua lunedì… O martedì


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