L’affermazione e la preservazione del Sé passa attraverso l’altrui “riconoscimento”: la necessità, il desiderio o la domanda di riconoscimento – il bisogno di ricevere attenzione dagli altri – e la “lotta” che si pone in atto per avere riconoscimenti o per essere riconosciuti hanno lo stesso valore che nel mondo animale ha la continuità del proprio “esserci”: senza il riconoscimento del proprio Sé ognuno di noi sarebbe ridotto a un “nulla”. Esistere, ma essere completamente ignorati, essere cioè “invisibili”, è il male peggiore che possa capitare ad un individuo. Essere ignorati vuol dire che non c’è nessuno che ci sfami, nessuno che si “prenda cura di noi”, che ci dia un po’ d’amore, ecc.: «Non c’è il minimo dubbio che una situazione simile porti alla “perdita del Sé” che non è niente altro che la traduzione del termine “alienazione”». La deprivazione conduce gli esseri umani alla morte certa.
L’uomo, cosciente di vivere in questo stato di perenne insicurezza esistenziale, che gli provoca sentimenti di angoscia e di paura, ha bisogno, per affrontare tale originaria condizione, di avere continuamente riconoscimenti del proprio “esserci” e della propria identità sociale e personale, riconoscimenti che hanno lo scopo di accrescere il proprio senso di fiducia e di stima; la mancanza ripetuta di questi riconoscimenti indebolisce il proprio Sé, che finisce per collocarsi nella posizione down all’interno della relazione. Il paradosso, infatti, è che la fame di riconoscimento può condurre un individuo ad accettare persino di vivere in una posizione subordinata pur di preservare il proprio Sé. Sia l’affermazione che la preservazione del Sé sono dirette entrambe a questo bisogno di riconoscimento: chi impone, e quindi chi afferma il proprio Sé, si vede riconosciuto dall’altro, chi si lascia imporre il Sé dell’altro preserva il proprio Sé, poiché sa che il riconoscimento di chi afferma passa attraverso il riconoscimento di chi si vede “negare” il proprio Sé. Colui che si trova nella posizione down è come se dicesse a chi si trova nella posizione up: sì, è vero, tu disconosci il mio Sé, però hai bisogno di me per vederti riconosciuto il tuo. Situazione paradossale, appunto, ma ben spiegato dalla Fenomenologia dello Spirito di Hegel nella sezione su L’autocoscienza.