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L’uomo venuto dall’impossibile – Nicholas Meyer

Creato il 08 marzo 2012 da Maxscorda @MaxScorda

8 marzo 2012 Lascia un commento

L'uomo venuto dall'impossibile
Vediamo di ricapitolare: H.G. Wells, col volto del kubrickiano Alex e’ protagonista in prima persona del film che vede la sua macchina del tempo rubata da Jack lo squartatore, inseguimento nel tempo fino a quando si scontreranno nella San Francisco del 1979 tra desideri di socialismo irrealizzati e l’amore di una bancaria, la stessa che sara’ maestrina e fidanzata di Doc nel fanta-west di "Ritorno al futuro III".
E’ possibile chiamare tutto questo confusione o semplicemente sana boiata.
Lasciamo perdere lo spirito col quale posso valutare oggi un film del genere ma nel 1979 malgrado i miei 11 anni, avevo gia’ abbastanza fantascienza in corpo da uscire dalla sala estremamente deluso malgrado i viaggi nel tempo fossero e tutt’oggi sono, tra i miei soggetti preferiti.
A Meyer non e’ che si possano imputare troppe colpe, almeno come regista.
Sulla sceneggiatura stendiamo un velo pietoso, del resto alla sua prima esperienza gli si puo’ perdonare molto, specialmente alla luce del sue secondo film, "Star Trek II: L’ira di Kahn" che resta il miglior episodio cinematografico dell’intera saga Trekker e in generale una gran bella pellicola costruita benissimo.
Malcom McDowell e’ spiazzato e spiazzante, un po’ per l’essere li’ e fare cassa, un po’ per essere troppo bravo per robetta del genere e infine perche’ la maschera di Alex sovrasta ogni sua interpretazione facendoci costantemente ricordare quale film l’ha reso celebre.
Non c’e’ una idea che non sia ridicola e vorrei avere tempo e voglia per smontare pezzo per pezzo una sceneggiatura che pare scritta da un non citato studente di seconda media vicino di casa di Meyer, o cosi’ spererei per lui ma se la mia missione e’ convincere il prossimo ad evitare il film come la peste, ritengo quanto scritto sufficiente allo scopo e se cosi’ non fosse non mi si accusi poi di negligenza.

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