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L'uovo di Gertrudina di Laura Pariani

Creato il 17 settembre 2013 da Monica Spicciani @monicaspicciani
Copertina di L'uovo di Gertrudina
L'uovo di Gertrudina L'uovo di Gertrudina di Laura ParianiL'uovo di Gertrudina di Laura ParianiL'uovo di Gertrudina di Laura ParianiL'uovo di Gertrudina di Laura ParianiL'uovo di Gertrudina di Laura ParianiLa vena masochista non preponderante
Laura Pariani è brava, ma proprio brava.
Camaleontica nello scrivere, si aiuta coi dialetti per calarsi nei vari personaggi ai quali da voce, e ti sembra di sentirli, ognuno con la sua calata, con la sua storia da raccontare. In questo romanzo da voce anche a sé stessa, narra la genesi di questo libro, il suo viaggio fino alla fine del mondo per raccogliere la storia di una delle protagoniste. I soggetti di cui si parla nei racconti qui raccolti sono tutte suore, tutte vite segnate dal dolore, dalla cattiveria, dalla rinuncia.
L'autrice riesce a farci immedesimare talmente nelle storie che le avvertiamo fisicamente laceranti, ci fa provare un dolore che non è liberatorio come talvolta accade, no, è un dolore irrimediabile, fatto di crudeltà, soprusi, violenze fisiche e psicologiche, nel quale non è possibile trovare un lato dolce. La cosa ancor più dolorosa è che si fa riferimento a fatti realmente accaduti, ovviamente trasfigurati dalla sapiente trasposizione della Pariani. In alcuni punti non ce l'ho fatta, ciò che leggevo era troppo tremendo, non riuscendo a sopportare tanta ferocia, ho saltato alcuni passaggi e me ne dispiaccio, ma la mia vena masochista non è abbastanza forte. Il racconto che più ho amato è "arcangeli di fumo" sul quale non anticipo nulla perché questo è un libro che comunque consiglio di leggere. 
Dando voce a queste "suore mute" la Pariani offre una sorta di riscatto dalla sofferenza e dall'ombra e con queste sue parole lo si evince abbastanza bene:
"...e nelle pagine dei libri le sorti del passato possono venir buttate all'aria; per cui da una parte, i principi padri e i fratelli despoti, un tempo vincenti, ora sono schiacciati per l'eternità dalla luce del nostro disprezzo; e dall'altra, le donne che allora furono forzate e sconfitte, ancora possono rivolgerci uno sguardo di sogno."

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