I personaggi dei romanzi di Faulkner infatti fanno speso ricorso al monologo interiore che risponde soltanto alle regole associative della mente di ognuno e che quindi hanno un carattere prevalentemente confuso, casuale, spezzato, discontinuo e incoerente. Altra nota sperimentale presente nelle opere dell'autore americano è poi anche la compresenza di più prospettive, di più punti di vista, della visione soggettiva dei vari personaggi e dei loro dialoghi interiori. Ma accanto a queste caratteristiche, nei romanzi di Faulkner è consueto sia il ricorso quasi naturalistico ad una forza descrittiva assolutamente realistica, chiara, oggettiva della realtà sia uno slancio verso l'epico, verso una trattazione mitica e tragica della materia narrativa, peculiarità questa tipicamente americana. L'urlo e il furore (The sound and the fury) è uno dei migliori e più noti romanzi di William Faulkner, pubblicato a New York nel 1929. Quattro voci narranti che si avvicendano ordinatamente lungo il romanzo raccontano lo stesso episodio relativo alla parabola economica e morale della famiglia Compson, originaria del Sud e del Mississippi. Spetta a Benjy Compson aprire la narrazione. Questa prima è la voce narrante di un ragazzo con un serio ritardo mentale che, nel ricostruire la vicenda, non può fare a meno di confondere passato e presente, richiamando alla mente frammenti sparsi ed incoerenti guidato da stimoli sensoriali fuorvianti. Il fratello fragile e sensibile di Benjy, Quentin, invece è la seconda voce narrante. Anche il suo racconto si muove tra presente e passato e si sofferma spesso sulle vicende della amata sorella Caddy, ragazzina che, rimasta incinta, è costretta a sposare il padre del bambino pur non amandolo. Il dolore di Quentin per questa vicenda diventa insopportabile tanto da spingerlo a suicidarsi. Jason è il terzo fratello e la terza voce del racconto. Il giovane, al contrario degli altri due fratelli, tenta invece la strada del successo anche se questo comporta il tentativo di rubare i beni di famiglia compresi quelli destinati all'istruzione di Quentin. Ultima voce è invece quella di Dilsey, storica governante della famiglia Compson. La visione della donna è l'unica che appare cronologicamente ordinata e che regala un punto di vista chiaro e sensato degli eventi e dei suoi protagonisti.
L'urlo e il furore di William Faulkner, trama e contesto
Creato il 12 settembre 2013 da StefaniaesseI personaggi dei romanzi di Faulkner infatti fanno speso ricorso al monologo interiore che risponde soltanto alle regole associative della mente di ognuno e che quindi hanno un carattere prevalentemente confuso, casuale, spezzato, discontinuo e incoerente. Altra nota sperimentale presente nelle opere dell'autore americano è poi anche la compresenza di più prospettive, di più punti di vista, della visione soggettiva dei vari personaggi e dei loro dialoghi interiori. Ma accanto a queste caratteristiche, nei romanzi di Faulkner è consueto sia il ricorso quasi naturalistico ad una forza descrittiva assolutamente realistica, chiara, oggettiva della realtà sia uno slancio verso l'epico, verso una trattazione mitica e tragica della materia narrativa, peculiarità questa tipicamente americana. L'urlo e il furore (The sound and the fury) è uno dei migliori e più noti romanzi di William Faulkner, pubblicato a New York nel 1929. Quattro voci narranti che si avvicendano ordinatamente lungo il romanzo raccontano lo stesso episodio relativo alla parabola economica e morale della famiglia Compson, originaria del Sud e del Mississippi. Spetta a Benjy Compson aprire la narrazione. Questa prima è la voce narrante di un ragazzo con un serio ritardo mentale che, nel ricostruire la vicenda, non può fare a meno di confondere passato e presente, richiamando alla mente frammenti sparsi ed incoerenti guidato da stimoli sensoriali fuorvianti. Il fratello fragile e sensibile di Benjy, Quentin, invece è la seconda voce narrante. Anche il suo racconto si muove tra presente e passato e si sofferma spesso sulle vicende della amata sorella Caddy, ragazzina che, rimasta incinta, è costretta a sposare il padre del bambino pur non amandolo. Il dolore di Quentin per questa vicenda diventa insopportabile tanto da spingerlo a suicidarsi. Jason è il terzo fratello e la terza voce del racconto. Il giovane, al contrario degli altri due fratelli, tenta invece la strada del successo anche se questo comporta il tentativo di rubare i beni di famiglia compresi quelli destinati all'istruzione di Quentin. Ultima voce è invece quella di Dilsey, storica governante della famiglia Compson. La visione della donna è l'unica che appare cronologicamente ordinata e che regala un punto di vista chiaro e sensato degli eventi e dei suoi protagonisti.
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