Qui in Brasile siamo in periodo di elezioni. Infatti il prossimo 3 ottobre si svolgeranno le elezioni politiche 2010 dove più di 130 milioni di elettori dovranno scegliere il nuovo Presidente della Repubblica, ma anche il Governatore del proprio Stato e i rappresentanti della popolazione nelle Assemblee Legislative, nella Camera dei Deputati, nel Senato Federale e, per la prima volta, nel Parlamento MERCOSUR (Mercato Comune dell’America del Sud).
Una cosa che mi lascia sempre quasi stupefatto è il metodo di voto qui in Brasile. In Italia, settima potenza economica mondiale e undicesimo stato del mondo nella classificazione dell'hard power, membro del G7, G8 e G20 (ma quante G ci sono?), si vota ancora usando una matita (nemmeno una BIC, ma proprio una matita) mettendo una semplice croce su un pezzo di carta. Scommetto che per contare i voti vengono usati dei pallottolieri, visto che in questo campo siamo ancora alla preistoria!
In Brasile invece, Paese povero, in alcuni casi da terzo mondo, dove non esistono le strutture come in Europa, si usa la urna eletrônica, cioè una specie di mini-computer dove la scelta del candidato o del Partito viene fatta con una semplice tastiera. Questa macchina, sviluppata nel 1996 dalla società brasiliana Omnitech, dispone di un piccolo monitor, ha una memoria interna 32 MB e una esterna su Flash-Card. Inoltre c’è la possibilità di stampare il proprio voto e di accedere tramite una interfaccia biometrica!
E noi siamo ancora con la carta e la matita!
Cosa poter dire? Che il Brasile è il Paese dei Paradossi. in alcune cose è ancora nel Medioevo (e non sto esagerando) ma in altre è già nel futuro, molto, ma molto più avanti di noi. In questo caso non si può fare altro che complimentarsi con chi ha ideato e creato questa macchina, e complimentarsi ovviamente col Brasile per aver introdotto questo sistema quasi avverinistico nel proprio Paese.
Bravi!