L’Italia incassa in amichevole contro l’Uruguay la prima sconfitta dell’era Prandelli ma il risultato è bugiardo e premia fin troppo i sudamericani.Decide al 3′ del primo tempo un gol di Fernandez
Ieri sera sono andato allo stadio Olimpico per vedere l’incontro amichevole tra la Nazionale Italiana di calcio e l’Uruguay sperando e credendo di trovare un clima festoso e di assistere ad una bella partita.
Dopo aver mostrato all’incirca 14 volte i documenti e oltrepassati altrettanti cancelli finalmente io, la mia ragazza e sua sorella, siamo riusciti a raggiungere i nostri posti in mezzo ad un gruppo di romanisti impegnati in una accesa discussione sulla posizione in campo di Orsvardo e sulla presenza di Barzaretti.
L’inno di Mameli (fortunatamente) ci priva di altre perle di saggezza di questo tipo.
Il clima festoso c’era, dentro e fuori dallo stadio e anche la partita alla fine è stata bella se non fosse stato per un certo Pereira Gomes, portoghese, di professione arbitro..Forse.
-La verità- Il signor Gomes è stato avvertito ieri pomeriggio che in serata avrebbe dovuto arbitrare un incontro di calcio e così, una volta premuratosi di chiedere cosa fosse il calcio e cosa fosse un arbitro, è sceso dal suo trattore, ha lasciato il suo podere nelle sconfinate campagne portoghesi e si è precipitato all’aeroporto di Lisbona per raggiungere l’Italia e quindi lo stadio Olimpico.
Lo spaesato lusitano si è quindi ritrovato in mezzo a ventidue scalmanati che correvano dietro un pallone e ha fatto del suo meglio per trovarsi sempre nel posto sbagliato al momento sbagliato e per prendere sempre e costantemente le decisione sbagliata.
Il tapino non poteva sapere, ahilui, che si stavano sfidando da una parte l’Italia di Cesare Prandelli e dall’altra l’Uruguay di Oscar Tabarez, vecchia conoscenza del calcio italiano. Una volta ricordatosi che il suo compito era di fischiare, il signor Gomes ha dato inizio alla partita ma dopo soli tre minuti ha dovuto nuovamente fischiare per assegnare il gol del vantaggio agli ospiti. Il fischio improvviso ha permesso ai giocatori dell’Italia, Pirlo su tutti, che la partita era cominciata e che il fischio di tre minuti prima non era solo la prova del fischietto.
Capito che si stava giocando gli azzurri si riversano per tutta la partita nella metà campo sudamericana costringendo gli avversari ad una difesa disperata con in testa il fischiatissimo (per dirla pulita) Fernando Muslera.
Capito che si stava giocando, e che l’avversario non avrebbe permesso loro di giocare, Edinson Cavani e i suoi compagni si offrono spontaneamente di analizzare l’erba dell’Olimpico e così trascorrono 90 e passa minuti a saggiarne la resistenza strisciandovi sopra.
Era necessario viaggiare per migliaia e migliaia di chilometri per fare i giardinieri? E per giunta gratuitamente?
Proporrei almeno una menzione d’onore.
Il pubblico non gradisce però l’altruismo uruguagio e comincia a mormorare ad ogni esperimento dei novelli agronomi che, beati loro, trovano un collega competente nell’agricoltore lusitano di cui sopra: il buon Gomes, infatti, capisce che se lasciasse giocare gli esperimenti non verrebbero tanto bene così comincia a fischiare..con cadenza continua. Un fischio al minuto.
Il fatto che il pubblico fischi sonoramente in risposta ad ogni sua decisione convince l’agricoltore lusitano della bontà del suo lavoro. La partita adesso è tutto un fischio.
Compiuto tutto il campionario dei test Cavani si ricorda di essere su un campo di calcio e durante un accesa discussione con Giorgio Chiellini gli fa vedere come si simula una gomitata. Chiellini non gradisce e nell’azione successiva offre il meglio del suo repertorio: la scivolata assassina con asportazione di tibia e perone.
Alla fine della fiera la spunta l’Uruguay che, oltre ad offrire una prestazione da laurea ad honorem in agraria, riesce pure a vincere la partita.
Affamati, infreddoliti e un po delusi cerchiamo di riguadagnare la strada per il parcheggio, impresa per il successo della quale occorre circumnavigare a piedi lo stadio. É in questo preciso momento che sentiamo alle nostre spalle un altro saggio nonchè ottimo ooservatore del match che esclama trionfante “Certo che noi ce lo sognamo l’attacco stellare dell’Uruguay!!!”
A questo punto ho detto tutto.