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L'usucapione delle parole

Creato il 06 ottobre 2010 da Mirco
L'usucapione delle paroleNon ha torto Marco Lodoli quando dice che i ragazzi leggono poco perché non leggono fumetti. Da piccolo leggevo poco, quasi per niente. Era così per svariati motivi: non avevo stimoli in famiglia né una biblioteca a casa. Avere libri a casa e familiarizzare con essi è il primo importante approccio per i bambini.
Non avevo neanche stimoli a scuola. Le maestre non ci stimolavano a leggere libri che non fossero il sussidiario (se adesso dicessi ai miei nipotini che io da piccolo avevo il sussidiario si metterebbero a ridere. Sempre meglio dell'abbecedario comunque) e il libro di lettura. Il libro di lettura non era neanche male, pieno di filastrocche e racconti brevi di Gianni Rodari soprattutto.
Avevo soltanto dei piccoli cartonati con le fiabe più famose che mi leggevano per farmi mangiare.
Uno dei pochi libri letti da piccolo è stato Le avventure di Tom Sawyer, il primo approccio con la biblioteca comunale è stato a dodici anni con Le mie prigioni di Silvio Pellico. Chissà perché scelsi quel libro.
Però leggevo Topolino e l'ho letto per molti anni prima di accantonarlo e iniziare con fumetti "più adulti" come Dylan Dog.
Ho molti bei ricordi di Topolino soprattutto perché le storie erano e sono tutt'ora scritte e disegnate da maestri del fumetto. Ricordo con affetto una storia pubblicata nel 1984 scritta da Elisa Penna e disegnata da Massimo De Vita. In questa storia Zio Paperone è intenzionato a costruire un centro commerciale su un grande appezzamento di terra. Però un piccolo fazzoletto di questa terra appartiene a Brigitta McBridge, eternamente innamorata di Zio Paperone e puntualmente non corrisposta. Pur di avere quella terra Zio Paperone è disposto a tutto, addirittura a sposarsi con Brigitta. Alla fine però riesce a trovare un cavillo legale: infatti proprio in quel fazzoletto di terra un suo zio lasciò una pallina da golf e quella pallina rimasta lì per venti anni fa scattare niente di meno che l'usucapione: ovvero esproprio.
Anche se non funziona proprio così quella volta  imparai una nuova parola e la resi mia.
Sia i fumetti che i libri per l'infanzia oggi tendono a semplificare il linguaggio: sembra che i bambini di oggi ci rimangano male se leggono una parola che non conoscono. Mica chiedono cosa significa ai genitori, chiudono il libro e tornano a giocare con il Nintendo Wii. Ma questi bambini non sapranno mai che se prestano il Nintendo Wii per vent'anni poi lo perdono a causa dell'usucapione.

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