Un utilissimo progetto è questo della Banca di Sviluppo Africana, nato che è poco tempo (lo scorso novembre), e che coinvolge tutti i 54 Stati dell’Africa e le singole specifiche organizzazioni regionali tanto politiche che economiche.
Esso, infatti, consiste nella costruzione graduale di funzionali database statistici che, su una piattaforma comune apposita, s’intersecano e si intersecheranno per interagire ai fini di una efficace conoscenza dei singoli problemi di ogni realtà del continente e, in questo modo, favorirne all’interno uno sviluppo serio e mirato.
E, fuori dell’Africa,invece offrire al resto del mondo informazioni le più precise possibili.
Il collegamento riguarda agenzie nazionali di Statistica, banche centrali, ministeri e partner nello sviluppo.
Il programma è già stato realizzato da 13 Paesi africani e dalla Commissione dell’Unione Africana (UA).
Entro la fine di luglio in questi tredici Paesi (Rep. Dem. del Congo,Camerun,Capo Verde, Congo,Malawi, Mozambico, Namibia, Rwanda, Sud-Sudan,Tanzania, Tunisia, Zimbabwe, Zambia) il funzionamento sarà a pieno regime.
Obiettivo ad ampio spettro di tutto il progetto, secondo gli ideatori, è quello di consentire all’Africa di partecipare appieno all’ “economia mondiale dell’informazione” nonostante le grosse difficoltà, che ben conosciamo.
La BAD (la Banca di Sviluppo Africana) è sorta addirittura nel lontano 1964, con il sostegno di 24 Paesi europei, americani e asiatici, proprio allo scopo di ridurre la povertà e favorire il progresso sociale dell’intero continente.
Questo a dimostrazione di quanto sia lungo, nel tempo, e impegnativo lavorare per il cambiamento in Africa(nulla può essere frutto d'improvvisazione : se e quando si intende collaborare in positivo) e quanta tenacia e formazione professionale occorra per sortire un sia pure modesto apprezzabile risultato.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)