Recensione Take away – La ballata delle canaglie, di Enrico Remmert
(ed. Marsilio, 2006, pp. 284, ISBN 9788831790406)
Quattro elementi ed una grande truffa da portare a termine sono i protagonisti di questo romanzo di Enrico Remmert ambientato a Torino.
Personaggi particolari come sempre particolare è lo stile narrativo e la costruzione della storia, non solo dal punto di vista della pura trama, ma anche della struttura fisica che l’autore dà ai capitoli ed alle frasi. Questo romanzo vale la pena di leggerlo anche solo per apprezzarne lo stile insolito.
I temi affrontati sono quelli dello studio, del lavoro, della truffa e dei truffatori sempre con una solida base ironica. Si incontrano, oltre ai protagonisti, personaggi della vita di tutti i giorni, dal banchiere, all’impiegato delle poste, al manager, al direttore d’azienda, descritti in modo divertente e spietato, ovvero mettendo in risalto quelle caratteristiche negative delle varie categorie (che per questo meritano di essere truffate), che sono poi diventati luoghi comuni, ma che tutti riconosciamo almento in parte come veri.
Molto semplice, graziosa signorina. Da un pò di tempo a questa parte io non truffo più la gente. E’ il mio codice d’onore: non si truffano gli stupidi, non si truffano le persone disagiate, non si truffano i vecchi, i poveracci, i pensionati, i deboli, i malati, eccetera. La verità è che questi li truffano già tutti. Per cui io li lascio stare. Io truffo chi ci truffa: l’amministrazione pubblica, le assicurazioni, le banche, le aziende, e possibilmente tutti insieme e in un solo colpo, come stiamo per fare!