(Lorenzo Cavalli) – Louisiana. Il detective Dave Robicheaux deve indagare sull’omicidio e lo stupro di una ragazzina che riporta alla luce l’odio razziale mai troppo represso del profondo Sud degli Stati Uniti. Il principiale indiziato è Tee Bobby Hulin, con un talento musicale colossale ed una scimmia sulla schiena delle medesime dimensioni.
Storie di prevaricazione e razzismo che affondano in un passato piuttosto remoto, da cui emerge la figura mefistofelica di Legion Guidry, che popolò gli incubi d’infanzia di Dave ed è pronto a cacare nuovamente sulla sua anima.
A seguito di un altro omicidio, l’indagine si complica e si sfilaccia, in balia di una realtà in cui “le azioni peggiori commesse dagli esseri umani sono causate da un incontro casuale tra individui ed eventi che, se potessero essere cambiati anche solo in minima parte, non lascerebbero nemmeno un piccolo graffio sulla nostra storia.”
Splendida l’ambientazione del bayou, notevole lo stile di Lee Burke che ha la rara capacità di trasporre suggestioni visive ed olfattive su carta con estrema naturalezza ed efficacia, immergendo il lettore nella vicenda. I malvagi di Lee Burke sono davvero inquietanti, non si può che fare il tifo contro di loro nell’immancabile resa dei conti finale.





