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La bambina che voleva essere trasparente di Maria Lidia Petrulli

Creato il 14 agosto 2015 da Nasreen @SognandoLeggend

La bambina che voleva essere trasparente

di Maria Lidia Petrulli

la bambina che voleva...Titolo: La bambina che voleva essere trasparente 
Autore: Maria Lidia Petrulli
Edito da: Edizioni Helicon
Prezzo: 12,00 €
Genere: Ragazzi, Sociale
Pagine: 96 p.

Trama: Nulla di quel che viviamo va perduto. Un’immagine, un odore, una parola sussurrata e appena udita, tutto va a finire nel calderone della memoria, fra gli ologrammi che si imprimono come tanti puzzle scomposti. Finché un evento anche banale, un pensiero, una scena rievocata, fa scattare una delle tante serrature, e allora tutto torna, ci svolazza intorno, si depone ai nostri piedi e l’immagine, l’esperienza originale si propone sotto una veste del tutto nuova. Imprevedibile. Nascono così questi racconti, dove passato, presente e futuro stringono fra loro un’alleanza, elementi fondamentali del tempo che non trascorre come pensiamo, un tempo capace di fermarsi e di aspettarci. Finché ce ne sia bisogno.

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Recensioneùdi Reika

Immagino di raggomitolarmi a palla come un riccio, tutta la mia attenzione si rivolge alle orecchie e al naso finché spariscono, gli occhi diventano piccoli piccoli ma la vista è acutissima, come quella delle aquile, e anche se osservo da una posizione che sembra scomoda, riesco a mettere meglio tutto a fuoco. Le braccia e le gambe si trasformano in zampette, mi accuccio su quelle posteriori mentre le anteriori le sollevo sulla testa, poi con i capelli mi costruisco intorno un bozzolo.

 Vincitrice del Premio Nazionale di poesia e narrativa “Il litorale” 2015 per la sezione Racconto “La bambina che voleva essere trasparente e altri racconti” è un libro molto attuale che affronta diverse tematiche molto toccanti sotto forma di brevi storie. “La bambina che voleva essere trasparente” è sicuramente il racconto che maggiormente mi ha colpito, ma a mio avviso non è adatto a un pubblico giovanissimo.

L’analisi che la piccola Nora, protagonista appunto del racconto, fa degli adulti è veramente accurata e spietatamente veritiera e, nelle sue 32 pagine in totale, viene mostrata la natura umana nella sua deprimente superficialità. In primo luogo viene fatta un analisi della comunicazione che intercorre tra adulti e bambini, ci descrive come spesso gli adulti si rapportino con i bambini in modo assurdo ponendo, per esempio, loro domande banali e cosa più grave non ascoltando le loro risposte. Nora, pone poi l’attenzione  sulle  frasi di circostanza che gli adulti utilizzano durante la comunicazione,  analizzando sia la gestualità utilizzata,  il tono della voce, la mimica facciale e in generale di come piaccia agli adulti mettersi in mostra per sostenere le proprie idee.  Viene poi fatta un’analisi della comunicazione tra bambini e di come questa sia molto più spontanea e crudele rispetto a quella degli adulti. Successivamente vengono analizzati i comportamenti dei giovani indicativamente tra i 18 ed i 25 anni, giudicandoli frivoli e inadeguati.

Infine viene analizzato il comportamento dell’età senile, nello specifico viene portato il caso di questo signore che tutte le sere guarda fuori dalla finestra del suo appartamento con lo sguardo triste. in questo caso è completamente assente la comunicazione verbale , ma viene dato risalto a quella non verbale, che è sicuramente quella più sincera.  Il racconto è, ripeto, veramente ben scritto, e sono convinta che in un seminario sulla comunicazione farebbe un gran figurone.

La descrizione di questa bambina che ha come obiettivo quello di essere invisibile agli occhi degli adulti è, a mio giudizio, francamente patologica. Il racconto e permeato da questa atmosfera tetra è deprimente che non deve essere presente nella quotidianità di una bambina. Detta in maniera brutale se mi accorgessi che mia figlia ha un atteggiamento simile sarei seriamente preoccupata. Per questi motivi posso dire che questo è un racconto indirizzato non tanto ai bambini quanto ad un pubblico adulto, che vuole rapportarsi in maniera efficace con i bambini. Si capisce chiaramente che chi ha scritto il racconto è una “addetta ai lavori”, sicuramente un ottimo spunto per ricordarci le dinamiche di una conversazione tra adulti, ma soprattutto per ricordarci come ci vedono gli occhi dei bambini.

Voto

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petrulliMaria Lidia Petrulli è nata a Roma l’8 aprile 1957. Si è laureata in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Cagliari, dove si è anche specializzata in Psichiatria; a Roma, invece, ha conseguito il diploma in Psicoterapia autogena e Arte terapia. Appassionata di storia e mitologia celtica e medioevale, la sua ricerca negli ultimi anni si è svolta in questi ambiti. Ha pubblicato: nel 2002,Viaggio ad Avalon; nel 2009, Fara E Il Suo Cappello; nel 2009, La Realtà e il suo Enigma; nel 2010, Il Buio Oltre Lo Specchio. È stata inserita in varie antologie e nel 2011, è stata finalista col racconto Canzone del Deserto, inserito nell’antologia della Taphros “La Grande Acqua”. Con Il Ciliegio ha esordito con il romanzo fantasy-science fiction Il volto segreto di Gaia. La cerca. Ha pubblicato anche il secondo libro della trilogia: Il volto segreto di Gaia, L’Equilibrio e la Luce, Emilie Sanslieu. Vincitrice del 1° premio sezione racconto Associazione Culturale Il Litorale 2015 con l’antologia “La bambina che voleva essere trasparente”. 


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