E' ora che vi racconti della Bambina Yetterdei.
Avete presente uno scricciolo minuscolo di circa cinque anni, con un abitino a fiori, un prato intero di margherite?
Quei bei vestitini di una volta con l'arricciatura al livello dello sterno e le maniche a sbuffo?Un cerchietto delicato di roselline tra i capelli, che si contrappone ad un grugno ma un grugno di quelli feroci. L'immagine bucolica che viene rovinata completamente dalla faccetta irritata.Riccioli biondi che nessun pettine riusciva a domare...Lo sguardo a volte lontano. Primo sintomo di una miopia che negli anni successivi avrebbe galoppato alla grande, trasformandola in una quattr'occhi.Vaga per la sala da pranzo di casa incazzatissima infuriata(già a quell'età) perchè dal suo mangiadischi rosso e nero (lo so non ci crederete ma era davvero di quel colore) è scomparso il 45 giri che da qualche settimana consuma facendolo suonare ad oltranza.La Bambina Yetterdei è innamorata della musica, ha quasi cinque anni adora raccontare storie di Gesù (?) e cantare con una vocetta stridula e con parole incomprensibili, canzoni di ogni genere. Nel raccoglitore di mamma ce ne sono a bizzeffe di quei cosi neri pieni di solchi che appena si inseriscono nel bellissimo marchingegno, viene fuori quella musica celestiale. Le suore all'asilo dicono che in cielo gli angeli cantano e suonano musiche meravigliose. Come se sulla terra non ce ne fossero pure di migliori, bah.Almeno da quello che ascolta a casa si direbbe di sì. Di gran lungo meno noiosa delle canzoncine che è costretta ad imparare lì.Poi c'è LA CANZONE.
immagine presa dal web
Capace di "aggrovigliarle le budella" come nessun altra. Non ha ben chiaro cosa sia la malinconia. La dolcezza incredibile di ciò che sta ascoltando. Il ricordo e l'addio.Le incomprensioni e gli errori. Il voltare pagina... La canzone più registrata di tutti i tempi. Anche quella più cantata dalla bambina. A modo suo e senza avere affatto idea di cosa stia cantando. Ha contribuito non poco a fare in modo che i Beatles a casa sua vivessero un momento di intolleranza patologica. E di odio puro. Seppur piccola però, le onde magiche di una canzone che è la storia della musica, la sconvolgono e la avvolgono stretta.Il puro assolo, voce e chitarra acustica. Il baronetto PAUL MACCARTNEY in vero e proprio stato di grazia. La canta a modo suo. Non comprende nulla di quanto dice. Ma "Yetterdei" è tutto quello di cui ha bisogno.Vaga e sogna. Oggi non ha più memoria di quei sogni. Lei era una fantastica sognatrice. Inventava racconti e situazioni. E coinvolgeva parenti e familiari. Ma quello che le toccava di più il cuore era la musica.
Solo col tempo, scoprì che quella canzone era stata scritta dal suo autore dopo giorni e giorni in cui il motivetto gli rimbombava in testa senza tregua. Era convinto di averla già sentita o ascoltata da qualcun altro. Chiedeva a tutti se la riconoscevano. E poi, dopo un gita in automobile con la sua fidanzata di allora, a registrazione dell'album HELP ormai già avviata, scrisse di getto le parole.Semplici e allo stesso tempo vaghe. Ancora oggi ci si chiede il perché dell'addio di lei e cosa avesse mai fatto lui per costringerla alla fuga.
E poi, si riferiva alla fidanzata oppure era un richiamo accorato alla madre persa tanto tempo prima?
Tante domande senza risposta. In realtà non sono poi così importanti le risposte. Resta la musica. Immortale. Che sedusse e ammaliò per sempre una bambina fragile e sognatrice. Mica solo lei.
Sono passati secoli... eppure...E' ancora così.Ciao bambina yetterdei, ogni volta che mi guardo allo specchio ti riconosco ancora. So bene che non mi lascerai mai. E alle domande che farò, sarai sempre in grado di rispondere.
Note sulla canzone:
Album - HELPAnno - 1965Autore - Paul McCartney