La Bambola di Carne a Torino

Creato il 07 ottobre 2013 da Mutosorriso @emutofu

Riprende, a Torino, la rassegna “Voci del Silenzio” con la presentazione, giovedì 10 ottobre 2013, alle ore 20.30, presso la Bibliomediateca “Mario Gromo” di Via Matilde Serao 8/A, del libro Il fachiro di Atlantide. Percorsi dell’immaginario tra avventure e misteri di Felice Pozzo, Edizioni il Foglio 2013. L’incotro sarà moderato da Alessio Vacchi delle Brigate Irma Vep (nome ispirato al Serial francese Les Vampires di Louis Feuillade di cui mi riprometto di parlare a breve).
A seguire verrà proiettato il divertentissimo film La Bambola Di Carne (Die Puppe) di Ernst Lubitsch (1919).

Ecco il programma dettagliato della serata:

Torna, dopo la pausa estiva, il consueto appuntamento con la rassegna VOCI DEL SILENZIO, con la presentazione giovedì 10 ottobre 2013, alle ore 20.30, del libro Il fachiro di Atlantide. Percorsi dell’immaginario tra avventure e misteri di Felice Pozzo, Edizioni il Foglio 2013.

Con l’autore intervengono Silvio Alovisio (Università di Torino), Luciano Curreri (Università di Liegi), Gordiano Lupi (editore), Pompeo Vagliani (direttore Museo della Scuola e del Libro per l’Infanzia).

Modera l’incontro Alessio Vacchi (Brigate Irma Vep).

A seguire la proiezione del film La bambola di carne di Ernst Lubitsch.

VOCI NEL SILENZIO è un ciclo di incontri e proiezioni curato dal gruppo di studio Brigate Irma Vep, coordinato da Giulia Carluccio con la collaborazione di Silvio Alovisio. L’attività del gruppo nasce dal desiderio di mostrare, rivedere e approfondire un periodo della storia del cinema fondamentale, ma poco conosciuto dal grande pubblico: il muto. In collaborazione con il DAMS di Torino.

La bambola di carne di  Ernst Lubitsch.

(Germania 1919, 60’, b/n)

Spaventatissimo dal matrimonio resosi necessario per compiacere l’anziano e malato zio, Lancelot, giovane e inibito baronetto, escogita la messinscena delle nozze con una bambola meccanica cui, a sua insaputa, si sostituisce una ragazza vera, appetitosa e vogliosa. I temi del doppio e del rapporto tra creatore e creatura rimandano, come le scenografie, all’espressionismo, ma il tono è leggero, di allegra bizzarria e di simulato candore, ricco di invenzioni ai limiti del surreale. Sotto i colori della fiaba (ma con sottintesi psicanalitici) è la storia di un’iniziazione maschile, incubi compresi.

Interpreti: O. Oswalda, M. Kronert, H. Thimig, V. Janson, M. Köhler, P. Morgan.

Per maggiori informazioni: http://www.museocinema.it/news.php?id=1189

Non mi resta di augurarvi una buona visione!


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