Circa otto o nove anni fa ho acquistato un libro per creare bambole. Si trattava di una vecchia edizione di questo libro, ora arricchito con nuovi progetti.
L’idea era quella di cucire una bambola per la primogenita… idea mai realizzata. Qualche tempo fa l’ho ritirato fuori dalla libreria, sezione fai-da-te e, dopo essermi quasi commossa per i ricordi affiorati nel vedere i primi “disegni” di Tabita che l’aveva agguantato insieme ad un pennarello arancione… ho deciso di mettermi all’opera e di realizzare una bambola Waldorf per il primo compleanno di Febe.
Questa volta sono riuscita non solo ad iniziare, ma anche a portare a termine il mio lavoro… Oltre al libro mi sono tornati utili molti consigli trovati in giro nel web.
Una bambola Waldorf (o steineriana) è una bambola fatta a mano, costituita di materiali naturali, generalmente cotone e lana; il suo aspetto non vuole essere una riproduzione fedele di una persona, le caratteristiche del corpo e i tratti del viso sono volutamente semplificati per permettere al bambino di esercitare la sua immaginazione, perché egli possa vedere l’espressione che vuole sul viso della sua amica di giochi.
Per il corpo mi sono affidata al cartamodello trovato nel libro, utilizzando del jersey acquistato appositamente da un sito tedesco, insieme alla lana cardata biologica che ho usato per l’imbottitura (la stessa che ho utilizzato per le imbottiture dei mei tai) e al tubolare di garza per creare la testa; i capelli sono realizzati con lana merino e sono stati la parte più lunga da realizzare… ma anche il tocco speciale di questa bambola!
Per creare la testa ho trovato utilissime le istruzioni del sito TheSilverPenny, dove c’è anche la spiegazione per creare “magicamente” un bellissimo nasino tondo!
Quanto alla capigliatura… il metodo che ho seguito è quello del libro; si crea una retina all’uncinetto (io ho usato lo stesso filato dei capelli, al posto del filo elastico, aumentandone di conseguenza le dimensioni), la si fissa alla testa della bambola cucendola con filo in tinta e poi, con l’ausilio dell’uncinetto si “annodano” i fili di lana creando due capelli alla volta. Con una lana bouclé o comunque di un certo spessore il lavoro è agevole e veloce, ma con il filato sottile che avevo scelto io… è davvero un’operazione lunga… un gomitolo da 50 grammi non è bastato! Però ne vale la pena: è così bello infilare le mani in mezzo a quella massa calda e morbida!
Alla fine ho cucito anche la salopette, con gli avanzi del cotone biologico del mio mei tai che ho impreziosito con ritagli di cotonina americana da patchwork; la maglietta e la fascia le ho ricavate dai rimasugli di una felpa che avevo cucito anni fa a Luca. Alla fascia ho aggiunto dei fiorellini in lana cardata applicata con l’ago da feltro.
La sera del suo compleanno Febe ha apprezzato soprattutto la carta da regalo per il suo rumore (era quella dell’uovo di Pasqua…
…e il fiocco che trovava molto adatto ad ornare i capelli di Tabita…
La bambola ha così passato la sua prima notte con Luca, che, invece, se ne è pazzamente innamorato… La prossima bambola sarà un lui, con dreadlocks (devo studiare come farli), uncino, cicatrice, gamba di legno… e abbigliamento adeguato per il mio piccolo pirata! Magari ne approfitterò per creare un nuovo tutorial!