Un’amica mi ha segnalato gli ultimi spot di Banca intesa. Sembra che molte banche si divertano a screditare le donne.
Nel primo (sopra) una donna (si presume impiegata) deve convincere un ragazzo a scegliere Banca Intesa. La voce della gialappas (personaggi televisivi) sminuisce la donna attribuendo il motivo della scelta al fatto che lei è carina. Come se ad una donna per convincere un uomo bastasse solo un bel corpo.
Qui intervistano una donna lavoratrice umiliata dal punto di vista professionale, in che modo? utilizzando stereotipi logori che sminuiscono la professionalità femminile ed esaltano la divisione tradizionale dei sessi. Il tutto con la complicità della ragazza, perchè si sa che negli spot la donna è obbligata ad essere gentile e sorridere alle battute maschiliste e non mostrarsi mai acida.
La voce in sottofondo continua sulla stessa linea. Una rappresentazione di genere fermamente svolta dal punto di vista maschile. La cosa più assurda che le battute sono esplicite: “ebbè lei è donna..”, della serie: che ti aspettavi da una donna?.
Forse i pubblicitari dovrebbero iniziare a capire che non tutte le donne hanno tempo e sopratutto soldi per comprarsi montagne di scarpe e che nessuna donna lavora per vizio.
Qui la Gialappas esordisce con un “Oh una cubista!”. Insomma sembra che Banca Intesa ci vede solo e sempre stratope e sexy o inutili scansafatiche.