Il colpo dei tre amici del “Las Vegas”
La vicenda di “Citofonare Kowanski” di Andrea Ghizzani, una delle nuove uscite della Enzo Delfino Editore, ha luogo in una Piombino di fine estate. Per la precisione il grosso delle vicende di “Citofonare Kowanski” hanno luogo in un posto preciso di Piombino: il Bar “Las Vegas”. In questo bar dal nome esotico, scelto dal proprietario in sostituzione del precedente nel quale compariva anche il nome della ex moglie, per esorcizzare il dolore causato al proprietario del locale dalla separazione dalla moglie, o meglio dalla sua fuga, di origini Ceche, che, resasi conto che il nido d’amore offertole dal fresco marito non era proprio per niente come quello che lei si era immaginata, aveva preso armi e bagagli ed era, come si dice a Napoli, “tornata da mammà”, si ritrova una fauna quantomai variegata di clientela. Tra questi vi sono tre uomini, colleghi di lavoro, un lavoro saltuario e in nero, presso un’impresa edile del posto: Vincenzo, Maurone e Taulant, il Kowanski del titolo, figlio di una ex ballerina di night polacca, poi elevatasi al rango di escort. I tre, convinti, anche grazie alle confidenze di Macciu, che la madre di questi si tenga tutti i soldi incassati grazie agli affitti ricavati dalle proprietà di famiglia, in un baule in camera da letto, in quanto la signora “nemmeno delle banche si fida“, decidono di dar corso ad un colpo che, se anche non permetterà loro di modificare in modo radicale il proprio tenore di vita, riuscirà comunque ad alleviare la loro fatica di vivere. Il Macciu, figlio del presunta cassaforte, è un altro perdigiorno che, all’età di quasi quarant’anni, praticamente vive tra la casa della madre e il Bar “Las Vegas”; la madre del Macciu, avara e attaccatissima ai soldi non fidandosi del figlio, allergico a qualsivoglia tipo di lavoro lo mantiene passandogli una paghetta settimanale. Il piano è semplice e sicuro: Vincenzo, Maurone e Taulant si recheranno, nottetempo, a casa della madre di Macciu mentre il figlio sarà intrattenuto, per così dire, dal Conte, un altro dei membri della fauna umana del “Las Vegas” e qui, immobilizzata la signora, provvederanno a compiere il colpo.
Il racconto che sembra dover essere. grazia all’arrivo al Bar “Las Vegas” dei carabinieri, impegnati nelle indagini sul “Caso Galdini”, la cronaca delle indagini sul colpo a casa del Macciu, si rivela invece un piacevolissimo racconto, venato di una ben dosata ironia, nel quale il racconto del colpo viene a diluirsi e ad amalgamarsi nella trama che risulta godibilissima per qualunque tipo di lettore, sia per il lettore che ama particolarmente le trame noir sia per quel lettore che ama, semplicemente le storie ben scritte e scorrevoli.