di John Snellinberg (Italia, 2010)
con Carlo Monni, Luke Thaiti, Luca Spanò, Alberto Innocenti, Gabriele Pini

Chi segue questo blog sa che al sottoscritto non piacciono per nulla i 'coccodrilli' e i necrologi preconfezionati, e allora ci piace ricordare i' Monni (come si dice da noi) in quello che è stato il suo ultimo film, che nel suo piccolo può giustamente essere definito un 'cult': una pellicola totalmente indipendente e autoprodotta, costata la miseria di 2mila euro (sì, proprio duemila, avete letto bene), girata nei dintorni di Prato e Firenze e tutta con attori non professionisti. Tutti tranne uno, il grande Monni appunto, nei panni di un investigatore di polizia deluso dalla vita e schifato da un mondo che non riconosce più... La banda del brasiliano, diretto da John Snellinberg (pseudonimo di un collettivo di cinefili appassionati) è un rudimentale ma tostissimo 'poliziottesco' stile anni '70, chiaro e affettuoso omaggio a un genere dimenticato, parlato in toscano stretto e girato in presa diretta e senza fronzoli.
Un po' operazione-nostalgia, un po' pellicola di denuncia (di una generazione - e un paese - ormai senza ideali e senza spina dorsale) La banda del brasiliano è un film povero di budget ma ricchissimo di idee, oltretutto accompagnato da una colonna sonora da urlo, squisitamente vintage, assolutamente accattivante. Non è semplice citazionismo, ma un robusto ricordo di un cinema che non c'è più, un cinema genuino, fatto da gente vera e basato su storie vere, con ovviamente un radicale pessimismo di fondo teso a mostrarci quanto ormai sia diffusa la delinquenza e la sfiducia nelle istituzioni, soprattutto in quegli strati sociali (principalmente piccolo-borghesi) che hanno dovuto pagare dazio alla crisi economica.
Carlo Monni in una scena del film
Il film è uscito soltanto in Toscana, ma è da tempo disponibile in dvd. Ormai credo che si trovi a prezzi stracciati: se avete occasione, cercate di recuperarlo e godetevi l'ultima performance di Carlo Monni, sarà il modo migliore per ricordarlo. Lui vorrebbe così.
Ciao Carlo.