La Basilica di San Zeno a Verona.

Creato il 12 maggio 2014 da Il Viaggiatore Ignorante
Lo si intuisce sin dal sagrato! Visitare  la basilica di San Zeno sarà  un'esperienza unica...Questo  capolavoro  architettonico, il  piu'  bell'esempio  di  romanico  italiano,  venne edificato  a partire   nel IV° secolo d.C. e venne ultimato nel 1389 d.C.I  materiali  usati furono  il  tufo  ed  il  marmo. Lo stile romanico  é  ben apprezzabile sin dalla facciata, potente e maestosa, semplicemente nobile  nelle  forme. E' caratterizzata da un  meraviglioso protiro, le cui colonne  sfumano  leggiadre  sul dorso  di   due sculture  leonine  di  rara bellezza.
La lunetta  del  protiro raffigura  San  Zeno  nell'atto  del benedire le truppe  cittadine. E' un'opera d'arte raffinata questa  lunetta! Sia  il  gioco  cromatico, sia i vari  bassorilievi uniti al susseguirsi  di archetti  ciechi, lavorati e istoriati, trovano la loro  ragion  d'essere nell'evidenziare  la  figura  centrale  del  Santo  cui  la  basilica  è  dedicata. Un  bel  portale ligneo  è  posto  all'interno  del  protiro.

Da  non perdersi  la  "porta  bronzea", opera  di  inestimabile  valore  dal  significato istruttivo. Infatti  era  considerata  la  Bibbia  dei  Poveri. In  quel  tempo  ben  poche persone  sapevano  leggere,scrivere o  far  di  conto! E'  come  entrare  in  un'altra dimensione...In  San  Zeno  lo  spazio  e  il  tempo  non  esistono  piu'... Si  è  rapiti, si è  come  trasecolati... Colpiscono e appagano  anche   le  continue lesene che  si  susseguono  lungo  tutta  la facciata. Paiono  drappi  che cadano  con  grazia dal  pregevole  cornicione. Ai  lati  del protiro, altorilievi  raffiguranti  scene  sacre  del Nuovo  e  dell'Antico  Testamento. Sopra di  esso  è posto  il  bel rosone, raffigurante  la  "ruota della  fortuna"."En  ego fortuna moderor  mortalibus una,Elevo,depono,bona cunctis vel  mala donoInduo  nudatos ,denudo veste  paratos.In  me  confidit  si  quis,derisus  abibit."Questo  monito  è  scritto  nel  mozzo  del  rosone. Un  monito  che  invita  a  ricordare  la perenne  fugacità delle  cose  terreni  e  della  vita  stessa...Nel  rosone, bell'opera  del Brioloto,  sono  raffigurate  statue  che  rappresentano  le  alterne  vicende  della  vita stessa..."Dalle  stelle  alle  stalle!"verrebbe  da  pensare .

La realtà  è sempre  attuale, allora  come oggi...
Nella  visita  alla  basilica  ci  imbattiamo da subito  in  un ampio  chiostro, molto  luminoso  e  ricco. Presenta  piccoli  colonne  con capitelli  binati  che  paiono  racchiudere  il  prato, gelosamente, testimoni  fedeli  dei  tempi e  degli  eventi.Il  silenzio come  allora  domina  incontrastato. Il  silenzio  che  tramite  la meditazione  e la  fede  aiuta  a  raggiungere la  Verità.


L'interno  della  basilica  è formato  da  tre  navate  di cui due  son  laterali  ed  una centrale,piu'  ampia. Qui  la  meraviglia  e lo  stupore  lasciano   il  visitatore  a  bocca  aperta. E' il tripudio dell'arte, é  la vera e propria esaltazione dei  colori. Il  corpo  della  basilica è costituito  da  tre parti:la plebana, la cripta  e  la  parte  superiore  o  presbiterio. Ad  ognuna di  queste  parti  corrisponderebbero i  diversi   caratteri   della  Chiesa  stessa: militante, sacrificale e  trionfante. La  chiesa  plebana  è  la  parte  piu'  ampia. Essa  é  caratterizzata  da importanti  colonne  a  forma  di  croce, intervallati ad  altre   singole  colonne. In  tutte  si trovano  capitelli  corinzi  su  cui  poggiano  archi  a  tutto  sesto, slanciati e  leggeri, che sembrano  non  aver  fine  nel  sofisticato e maestoso  soffitto  a  carena  di  nave  rovesciata, ligneo,in  cui  l'uso  del  colore  è , a  dir  poco,esaltante. Nella  navata  di  destra  sono  le  croci stazionarie  e  gli  affreschi, tra i quali svetta  imponente   l'affresco  di  San  Zeno. Il piu' bell'affresco  è  pero'  rappresentato  dalla  crocifissione del  Cristo, dipinto  dall'Altichiero  nel XIV°secolo. Nell'ammirare  gli  affreschi  noterete, forse, dei "graffiti". 

Non  sottovalutateli. Sono  degli "ante  quem"... Ovvero, essendo  gli  affreschi  datati, grazie  ai  "graffiti" é possibile , in  certi  casi, datare  con  una certa  sicurezza  il  periodo  di  vita  di  una  persona... anche  a  distanza  di  tempo. Un  caso  eclatante  è  rappresentato  da  Berengario , signore di  Verona  che venne  assassinato  e , poco  prima  di  essere  ucciso, avrebbe  lasciato  il "suo  graffito"  all'interno  della  basilica  di  San  Zeno, proprio  in  quella  lontana  sera  del  7  Aprile  del  924d.C, all'età  di  73  anni. Poco  sotto  al  presbiterio  è  posta  la  scala  che porta  alla  cripta  di  San  Zeno, ove  riposano  le  spoglie  del  Santo. La  cripta, risalente  al  XII°-XII°  secolo,  racchiude  una  chiesa  mirabile  nella  sua  semplice  maestosità dove  le colonne  sono  anch'esse  impreziosite  da  capitelli  di  fattura  raffinata. Anche  la  cripta  è ricca  di  affreschi. 

Sorprende   il  colpo  d'occhio  nel  risalire  dalla  cripta  alla  parte  plebana  della  basilica...E' da   mozzafiato. Dal  basso  della  scalla  pare  si  riesca  ad  apprezzare  ancor  piu'  il capolavoro,sin  nei  minimi  particolari, almeno  per quanto  concerne  il  soffitto, il  rosone  e la  serie  di  archi  a  tuttosesto  della  parte  plebana!  Al  presbiterio, la  cui  balaustra presenta  statue  del Cristo  e dei  Santi, si  accede  tramite  due  scale  che  partono  dalle navate  laterali e  che  ci  portano  all'altare  maggiore  e  alla  pala  del  Mantegna. Non  ci sono  parole  per  descriverla. E'  genio  allo  stato  puro  al  servizio  del  Divino. Commissionata  nel  1457 d.C., venne  consegnata  dal  Mantegna  nel  1459 d.C  e  ancora oggi  questo dipinto, raffigurante la Madonna  che  pare dialogare  con Gesu'  Bambino, impressiona  sia  per  vigoria  cromatica  sia  per  una  sorta  di  " divina  pacatezza". La predella  della  pala  rappresenta l'Orazione  nell'orto  del  Getsemani, La  Crocifissione  e  La Resurrezione.  San  Pietro, San  Paolo, San  Giovanni  Evangelista, San  Zeno, San  Benedetto, San  Giovanni Battista, San  Lorenzo  e San  Gregorio  Magno  sembrano partecipare, attenti, al  dialogo. Bellissimo  l'affresco  che  troneggia  imperioso  nella  sua  policromica  bellezza alle  spalle  dell'altare  maggiore  e dell'arco  a  sesto  acuto, impreziosito  da  ulteriori affreschi, in  un  inno  vero  e  proprio  al  culto  della  purezza  del  genio  artistico  e  del sapere  non  asservito  ai  valori  terreni che  culmina  con  un'elegante  volta  a  crociera. 

La basilica  di  San  Zeno  a  Verona  è  inno  alla  grazia, è inno all'arte, è  continua  sorpresa  per l'intelletto  attento. Visitate  quest'opera  d'arte, fiore  all'occhiello  non  solo  dell'Italia  ma del  mondo  intero!
     Articolo di Fabio  Vigano' 
Fotografie Fabio Casalini

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